Pesaro

La tassa sui rifiuti? A Terre Roveresche sarà variabile: più si è virtuosi e meno si paga

I vantaggi anche per le aziende. Il sindaco Sebastianelli: «I beni comuni non li abbiamo ricevuti in eredità dai nostri padri, li abbiamo in prestito dai nostri figli». Si parte dal primo gennaio 2021

TERRE ROVERESCHE – Una vera e propria rivoluzione in termini di rifiuti, di tasse ad essi correlate, di impatto ambientale e di salvaguardia delle tasche dei singoli cittadini. C’è tutto questo, e forse anche di più, dietro l’ambizioso progetto promosso dal Comune di Terre Roveresche che ha approvato il nuovo ed innovativo Regolamento per la Disciplina della Tassa Rifiuti (TARIP), che verrà applicato a partire dal primo gennaio 2021.

Si tratta di un passo decisivo nel lungo percorso che il sindaco Antonio Sebastianelli e la sua amministrazione hanno avviato sin dall’inizio del mandato nel 2017. Con l’approvazione del nuovo Regolamento le utenze, dal 2021, non solo pagheranno una parte rilevante della tassa in modalità puntuale, ma questa sarà determinata sulla base della quantità di CO2 prodotta da ogni utenza. Il calcolo della quota prevede la contabilizzazione delle utenze su più tipologie di rifiuto, inizialmente indifferenziato, organico e carta, e, entro pochi mesi, anche plastica, vetro ed altri.

In pratica, una volta ricavata la quantità, in base alla tipologia, sarà possibile determinare, con un semplice calcolo, a quanta produzione di CO2 corrisponde e pagare quindi in maniera direttamente proporzionale ai propri rifiuti.

Il metodo è tanto semplice quanto efficace e si basa sul principio che la produzione di ogni tipologia di rifiuto determina un impatto, anche se con entità diverse. Ad esempio il rifiuto indifferenziato determina l’impatto maggiore per chilogrammo di rifiuto prodotto, mentre i rifiuti secchi riciclabili hanno un impatto minore. In questo modo saranno premiate maggiormente le utenze che produrranno meno rifiuti e, successivamente, quelle che riusciranno a differenziare meglio i rifiuti prodotti.

Un risultato quello centrato dall’amministrazione non semplice. «Se ci siamo riusciti è stato grazie al lavoro di squadra– riferisce il primo cittadino – portato avanti dagli Uffici Comunali, coordinati dall’ingegnere Andrea Valentini e dal dottor Luca Belfiore, i due sviluppatori della metodologia di calcolo della CO2 prodotta dalle utenze denominata Carbon WastePrint e validata da RINA Service ai sensi della norma UNI EN ISO 14064-2:2012, dalla ditta Giunko srl che gestisce la Junker App, oggi a disposizione di tutti i cittadini del Comune e che permetterà ad ogni utenza di monitorare i propri conferimenti e non ultimo dal consorzio CO.SE.A, che, insieme agli esperti della Fondazione Operate (www.operate.it), hanno fornito un supporto all’Ente per la predisposizione del nuovo Regolamento».

I vantaggi, ambientali ed economici, di questo metodo innovativo saranno molteplici. Le utenze che svolgono compostaggio domestico, conferendo minori quantitativi di organico al servizio di raccolta, vedranno immediati ritorni economici nella propria bolletta, senza che il Comune sia obbligato ad effettuare costosi e complessi controlli. Tutte le azioni legate al mondo del riuso e del riutilizzo, o contro lo spreco alimentare, troveranno immediata soddisfazione economica nel computo della tariffa.

Le utenze commerciali, che dovessero avere difficoltà economiche a causa di minori attività o chiusure temporanee, vedranno la tassa ridursi per i minori conferimenti. Inoltre le utenze avranno maggiore consapevolezza di quale azione nella propria gestione dei rifiuti ha permesso di ottenere impatti minori e, quindi, maggiori vantaggi economici, facilitando anche un miglioramento dei propri comportamenti nel tempo e lo sviluppo di coscienze civiche sempre più green.

Anche se il regolamento entrerà in vigore dal 01.01.2021, alcuni risultati economici sono già stati ottenuti. Infatti quest’anno è stata certificata la riduzione di 2.352 tonnellate di CO 2 ottenuta nel 2019 da parte dei cittadini di Terre Roveresche nella gestione dei propri rifiuti (la sperimentazione era partita a gennaio del 2019), permettendo al Comune di ottenere altrettanti crediti di CO 2 , per i quali si stanno valutando le attuali condizioni del mercato delle emissioni, con possibili ritorni economici per Ente e cittadini.

Grazie a questo processo virtuoso attivato dal Comune, nel 2019 il costo del servizio di gestione dei rifiuti si è ridotto di ben quindicimila euro, un risparmio che il Comune ha previsto di restituire ai cittadini virtuosi entro la fine di quest’anno.

«Non dimentichiamoci mai – conclude il sindaco – che, quando parliamo di rifiuti, acqua e degli altri “beni comuni”, la loro gestione non deve dare luogo a profitti, ma deve dare luogo a servizi efficienti (possibilmente anche gestiti tramite la partecipazione popolare), posti di lavoro e investimenti sul territorio. I beni comuni nascono per soddisfare i “bisogni primari dell’umanità” e non possono essere mercificabili. I romani chiamavano i beni comuni “res extra commercium” (i beni fuori dal commercio), una parola che dice tutto. I beni comuni non li abbiamo ricevuti in eredità dai nostri padri, li abbiamo in prestito dai nostri figli».

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