Pesaro

Marche, tagli per 148 mln. Vieni Oltre: «Disegno chiaro di una sanità sempre più privata ma i cittadini possono difendersi»

La coordinatrice Pia Perricci: «Su liste d'attesa c'è una norma che permette la visita privata pagando solo il ticket»

PESARO – Taglio di 148 milioni di euro alla sanità da parte della giunta regionale. Sul caso interviene Vieni Oltre, la lista civica pronta a correre per le prossime elezioni amministrative. «Tanto malumore nei cittadini, soprattutto in quei cittadini che non hanno le risorse economiche per poter accedere alle cure private – spiega la coordinatrice Pia Perricci – Si sta assistendo ormai da anni, ad un depauperamento della sanità pubblica che era un baluardo dello Stato Italiano rispetto a tanti altri Stati. Anni fa infatti, venivano assicurate le cure pubbliche a tutti i cittadini ma, l’intento governativo attuale è chiaro e lampante a molti: incentivare la sanità privata, ai danni di quella pubblica e così si assiste a liste d’attesa infinite, sia per effettuare delle visite mediche, sia per interventi chirurgici programmati».

Perricci parla di «mala gestione» e si chiede: «È dovuta alla mancanza di risorse economiche effettiva oppure ad una scelta ben precisa per poter eliminare gradualmente la sanità pubblica? Quanti hanno notato che, se si prenota una visita medica utilizzando il Servizio Sanitario Nazionale, vi è un’attesa di almeno tre mesi mentre se la visita viene effettuata privatamente vi è la possibilità di farla lo stesso giorno? Tutti sappiamo che un Sindaco è responsabile della salute dei cittadini, ma a quanto pare, vi sono dei cittadini di serie A e dei cittadini di serie B, ovvero cittadini che si vogliono e possono curare privatamente e cittadini che per questioni economiche non lo possono fare».

Vieni Oltre precisa. «È possibile infatti  farsi visitare privatamente pagando solo il ticket. Ma non tutti lo sanno. Esiste un decreto (D.Lgs. n. 124 del 1998) che regolamenta le liste d’attesa, indicando che le Regioni, insieme alle Aziende Unità Sanitarie locali e gli ospedali, devono stabilire i tempi massimi che intercorrono tra la richiesta della prestazione e la sua esecuzione. Questo intervallo di tempo deve essere reso pubblico e dovrebbe essere comunicato all’assistito al momento della richiesta. Se i tempi massimi di attesa superano quelli stabiliti, si può chiedere che la prestazione venga fornita in intramoenia senza dover pagare il medico come “privato”, ma corrispondendo solo il ticket. La differenza di costo è quindi a carico dell’Azienda Sanitaria, e se il cittadino ha l’esenzione dal ticket, allora non paga nulla e il costo è a totale carico dell’Azienda Sanitaria. Se tutti i cittadini attuassero questo metodo per esempio l’azienda sanitaria verrebbe costretta a rendere i servizi per il semplice motivo che altrimenti dovrebbe sostenere dei costi maggiori rispetto a quelli ordinari per il rimborso delle somme. Purtroppo, sino ad oggi le Amministrazioni comunali non hanno quasi mai amministrato in favore del cittadino né ovviamente per i medesimi motivi hanno mai reso tali informazioni al cittadino solo per poter continuare ad agire secondo precisi interessi politici. Occorre parlare di DIRITTI ed occorre pretendere che questi diritti siano effettivi».

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