Pesaro

Sui servizi pubblici Fano rischia l’isolamento politico? Le perplessità della consigliera Ruggeri: «Serve reazione forte»

Secondo la consigliera regionale le linee di indirizzo devono essere coerenti e conseguenti al programma di mandato dell’amministrazione del Sindaco Seri

piazza Costanzi a Fano
Piazza Costanzi a Fano

FANO – «Sulla gestione dei servizi pubblici locali sta montando ormai da troppo tempo in provincia di Pesaro una inaccettabile ostilità verso Fano e verso Aset». È questa l’opinione della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri sul dibattito in corso in relazione alle modalità di gestione dei servizi idrico e rifiuti e sulle ipotesi di fusione per incorporazione di Aset in Marche Multiservizi. Neanche l’approvazione della mozione per escludere ogni ipotesi di fusione per Aset con aziende che non siano completamente pubbliche ha spento le polemiche che continuano ad infiammare i salotti della Città della Fortuna.

«Da Provincia, Aato, Comune di Urbino e dal gestore concorrente Marche Multiservizi partono lettere, convocazioni ed iniziative non concordate che costituiscono bordate contro le scelte politiche del Consiglio comunale di Fano, il quale ha deliberato precise linee di indirizzo in favore della gestione pubblica ed “in house” dei servizi pubblici locali, in particolare il servizio idrico».

Marta Ruggeri
Marta Ruggeri

Linee di indirizzo peraltro coerenti e conseguenti al programma di mandato dell’amministrazione del Sindaco Seri, che non prevedeva per Aset la fusione con una società a capitale misto pubblico-privato come Marche Multiservizi.

La Ruggeri sottolinea il fatto che la società di gestione di Pesaro, essendo partecipata dal socio privato Hera Spa, non può accedere agli affidamenti diretti dei servizi da parte dei Comuni soci, ma deve competere secondo le regole della libera concorrenza. «La questione assumerà una particolare rilevanza alla scadenza degli affidamenti del servizio idrico integrato, dove in tutti gli altri ambiti territoriali della Regione si potrà procedere con l’affidamento diretto, essendo tutti i gestori del servizio società interamente pubbliche e partecipate solo dai Comuni soci» evidenzia la Ruggeri.

«Preso atto di questi continui tentativi di influenzare le scelte strategiche del Consiglio comunale su questo tema di importanza fondamentale per i cittadini e del pressoché totale isolamento di Fano negli organismi di Ambito territoriale che governano la gestione del servizio idrico e dei rifiuti (Aato ed Ata), credo che sia tempo che il Comune di Fano e gli altri Comuni soci di Aset prendano in seria considerazione la procedura prevista dal terzo comma dell’art. 6 della legge regionale 30/2011, per il loro trasferimento nel limitrofo Ambito Territoriale Ottimale n. 2 (quello che copre gran parte della provincia di Ancona), dove per il servizio idrico opera un gestore interamente pubblico analogo ad Aset».

«Così facendo si sanerebbe questa anomalia che viviamo in Provincia di Pesaro, l’unica nelle Marche dove il mercato del servizio idrico è conteso da due gestori di natura giuridica diversa e che operano con regole diverse – precisa la Ruggeri – Continuando a subire le scelte di altri, Fano si ritroverà in un angolo. Una politica efficace deve avere il coraggio delle scelte e la capacità di raccogliere consensi sulle strategie per cambiare gli scenari a vantaggio dei cittadini amministrati».

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