Pesaro

Capaci di non dimenticare, a 30 anni dalla strage le scuole pesaresi “fanno memoria”

Vimini e Murgia a centinaia di giovani: «Raccogliamo il lascito di Falcone e Borsellino per fare di Pesaro la Capitale della Cultura della Legalità»

Un momento della commemorazione dei 30 anni della strage di Capaci

PESARO – Un fiume bianco di studenti ha attraversato la città per darsi appuntamento davanti al Tribunale in occasione della Giornata della Legalità, che ricorre oggi, a 30 anni dalla Strage di Capaci in cui morirono il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.  

Una mattinata nel «segno del ricordo e per onorare e trasmettere i valori e gli ideali di giustizia e legalità, eredità dei magistrati Falcone e Borsellino» quella dell’appuntamento “Le scuole fanno memoria – nel trentennale delle stragi di Capaci e via d’Amelio” promosso da: Comune di Pesaro, Rete #Responsabilità delle Scuole superiori di Pesaro; Usp Pesaro e Urbino, ANM – Associazione Nazionale Magistrati, sezione di Pesaro; Primavera della Legalità; Libera, sezione di Pesaro e Urbino.  Un lungo corteo si è mosso dal Campus per arrivare in piazzale Carducci, davanti al Tribunale.

«Trent’anni fa non eravate presenti – ha detto Daniele Vimini, vicesindaco di Pesaro rivolgendosi alle centinaia di studenti presenti in piazza Carducci – mentre la mia generazione ha invece visto e vissuto le stragi di mafia. Fatti di cronaca che sconvolsero la storia e la quotidianità e che proiettarono il Paese verso la stagione della “Primavera della Legalità”, che ci coinvolse per la sua dimensione collettiva che vivevamo soprattutto nelle scuole e che spinse tanti di noi giovani a impegnarsi, a fare la propria parte, per garantire la giustizia e la legalità».

Un momento della commemorazione dei 30 anni della strage di Capaci

Un impegno che il vicesindaco ha rivolto agli studenti presenti, ponendo loro un obiettivo: «Pesaro sarà Capitale italiana della cultura 2024 sarebbe bello che, a partire da tutto questo movimento, composto anche dai principi di Friday for Future, lavorassimo con costanza e responsabilità per essere riconosciuti anche come Capitale della Cultura della Legalità». Facendo proprio il messaggio lanciato dalla Capitale 2022, Procida: «Una piccola isola che ha scelto uno slogan efficace, “La cultura non isola”, che ci invita a non lasciare solo nessuno. Tutte le vittime delle stragi, per primi Falcone e Borsellino, lo sono state: non hanno avuto al loro fianco la politica, le istituzioni, i colleghi. È stata la condizione che ha permesso alle mafie di avere terreno facile dove insinuarsi e colpire. Stringiamoci gli uni agli altri, e cerchiamo di ascoltare e capire il prossimo». 

Per mantenere vivo il lascito di Falcone e Borsellino, «modelli di legalità e giustizia – ha sottolineato Camilla Murgia, assessora alla Crescita e alla Gentilezza – Momenti come questo sono testimonianze attive e presenti fondamentali per sostenere con forza il ricordo in chi ha vissuto quel periodo storico, e di mostrarlo e trasmetterlo a chi non c’era. È un orgoglio vedere tanti ragazze e ragazzi presenti e partecipi, è il segno di come le scuole siano ancora portatrici di valori sani, di cittadinanza attiva, di legalità, che mai come questo periodo sono fondamentali per il futuro». 

Presenti alla mattinata, tra gli altri, anche il prefetto Tommaso Ricciardi che ha ringraziato gli studenti «per la sensibilità che state dimostrando nell’intraprendere la bella strada della legalità, mi auguro possiate continuare nel solco degli insegnamenti lasciati da Falcone e Borsellino, martiri della giustizia» e di Maria Letizia Fucci, presidente dell’Anm distretto di Ancona che ha sottolineato: «La memoria è responsabilità. È dovere di ricordare i fatti accaduti e gli errori fatti; ci aiuta a non dimenticare che Falcone e Borsellino non sono morti invano e che tante cose sono cambiate da quel 1992, in primis, il senso della legalità che oggi gli italiani hanno, e che rappresenta una parte di un grande percorso fatto nel segno del quale dobbiamo ancora proseguire». 

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