Pesaro

Lo storico marchio Berloni diventa veneto

La società trevigiana ha comunicato di essersi aggiudicata l'asta per rilevare il gruppo di Pesaro controllato dal 2014 da una holding asiatica

Berloni

PESARO – Il gruppo Berloni, storico marchio pesarese di cucine, è diventato parte di Arredissima, la holding di arredamento che ha il suo quartier generale a Riese Pio X (Treviso).

La società veneta ha comunicato oggi di essersi aggiudicata l’asta per rilevare il gruppo marchigiano, controllato dal 2014 da una holding asiatica, posto in liquidazione nel 2019 e al centro di un tentativo di procedura concorsuale fallito pochi mesi fa.

L’operazione, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro, ha preso il via ad agosto quando il leader veneto nella distribuzione di arredamento Made in Italy ha formalmente avanzato la sua offerta vincolante al commissario incaricato di gestire il fallimento del noto mobilificio marchigiano, il commercialista Leonardo Crescentini. Oggi l’ufficialità del buon esito della trattativa.

Nata nel 1960 per volontà dei fratelli Antonio e Marcello Berloni, già proprietari di una falegnameria artigianale a Pesaro, la Mobili Berloni divenne ben presto una Spa e tra gli anni Ottanta e i primi anni Duemila conobbe il suo periodo di massima espansione nonché di esposizione mediatica. In quel periodo arrivò a contare circa 400 dipendenti e sedi sparse in tutta Italia e all’estero. Leader nella produzione di cucine componibili e successivamente anche di altre tipologie di arredo domestico e da ufficio, nel 2010 dovette fare i conti con un repentino calo delle vendite e del fatturato; comincia così la parabola discendente che nel 2014 la porta a una prima drastica riduzione del personale e soprattutto al primo passaggio di mano, quando Berloni Spa cede di fatto il posto alla neonata Berloni Group Srl, società a predominanza asiatica (tre gli investitori taiwanesi coinvolti nel “salvataggio”) in cui la famiglia Berloni detiene solo alcune quote di minoranza. Un nuovo assetto che purtroppo non è stato sufficiente a risanare i conti, tanto che nel novembre 2019 l’azienda è stata messa in liquidazione fino all’ultimo tentativo di concordato fallito a maggio 2023.

«Con l’acquisto del marchio – si legge in una nota stampa – ArredissimA si propone di ridare vita e dignità a un brand universalmente noto e immediatamente riconoscibile, che ha fatto la storia dell’arredamento italiano».

Spiega Ottavio Sartori, co-fondatore del gruppo veneto: «Berloni entra a far parte del grande universo di ArredissimA. È un’opportunità che stavamo accarezzando da tempo e che, non appena se n’è presentata l’occasione, abbiamo colto al volo. La volontà ora è quella di metterla a frutto e di arrivare a promuovere una linea dedicata (“Berloni by ArredissimA), che, secondo i piani, dovrebbe essere presto disponibile in tutti i nostri showroom. Il progetto prevede infatti che in ogni punto vendita ArredissimA siano presenti almeno 4/5 prodotti Berloni, cucine, ma anche camere o divani a seconda delle esigenze che di volta in volta andremo a valutare. Siamo fieri di contribuire alla rinascita di un’eccellenza italiana di questo calibro, che ci impegneremo per valorizzare al massimo mantenendo però intatta la nostra identità».

Fondata nel 1995 da Ottavio Sartori e Franco Rinaldi, attualmente ArredissimA, la cui sede principale si trova a Riese Pio X in Provincia di Treviso, conta 24 showroom sul territorio nazionale, destinati a diventare 36 nei prossimi tre anni, e 500 dipendenti, il 60% dei quali donne. Nel 2022 ha generato un volume d’affari di 100 milioni di euro, in crescita del 35,5% sul 2021, con buone prospettive di incremento (+8% stimato) anche per il 2023.

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