Pesaro

Spot delle Marche, Vitri e Biancani: «Ignorata Pesaro capitale della Cultura, uno sgarbo istituzionale»

Per i consiglieri la presentazione dello spot con il sindaco di Ascoli e il ct Mancini «è una scelta politica discriminatoria»

La spiaggia di Sirolo

PESARO – Lanciato il nuovo spot delle Marche, ma l’assenza di Pesaro crea un incidente politico. A sottolinearlo sono i consiglieri Micaela Vitri e Andrea Biancani. «Che idea ha la giunta Acquaroli di promozione della nostra regione? La programmazione avviene in base ai colori politici o al valore delle città?

La presentazione del nuovo spot a Roma con il Ct della nazionale Roberto Mancini insieme al sindaco di Ascoli, ignorando totalmente Pesaro capitale della cultura 2024, non solo appare come una scelta politica discriminatoria, uno sgarbo istituzione per il mancato invito, ma risulta soprattutto miope nella valorizzazione del nord delle Marche. 

Essere capitale italiana della cultura dev’essere un orgoglio per tutta la nostra regione. Un’opportunità storica. La giunta regionale lo scorso anno aveva promesso un milione di euro, ma ancora oggi ne ha previsti solo metà e ora ignora persino la città nella presentazione del nuovo spot “Let’s Marche”. 

Da cittadina e rappresentante di questa provincia – aggiunge Micaela Vitri – ma anche come professionista che per anni si è occupata di comunicazione, mi chiedo: l’assessorato al Turismo, guidato dal presidente Acquaroli, e la nuova struttura Atim con 12 dipendenti, possibile conoscano il valore del mondo sportivo ma non quello della cultura? Sapranno sicuramente che un euro investito in cultura ne riporta in media sette come indotto».

Al tempo stesso Biancani, componente Commissione Bilancio aggiunge: «Lo scorso anno era stato inserito un milione nel bilancio di previsione, poi dimezzato per altre esigenze non relative a Pesaro purtroppo, con la promessa che sarebbero stati stanziati quest’anno gli altri 500 mila euro. Ci auguriamo vengano integrati ora nella variazione di bilancio a luglio, perché il Comune ha bisogno di garanzie per procedere alla programmazione delle iniziative da capitale italiana della cultura».

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