Pesaro

Spi Cgil Pesaro: «Attivazione dello Spid alle Poste a pagamento, non un’idea brillante»

La segretaria del sindacato pensionati Loredana Longhin: «In un momento in cui si spinge il Paese alla digitalizzazione è sbagliato e per alcuni anche penalizzante»

Loredana Longhin, Spi Cgil

PESARO – Spid a pagamento, l’ira del sindacato. «Già dallo scorso anno il sindacato pensionati della Cgil, ha iniziato ad offrire ai propri iscritti il servizio di attivazione dello Spid – spiega la segretaria Loredana Longhin – Lo Spid (sistema pubblico di identità digitale) è diventato sempre più necessario per svolgere le azioni della nostra attività quotidiana.

Un servizio che si è dimostrato davvero utile e che ha aiutato molti anziani a superare la diffidenza verso l’utilizzo della tecnologia. Questo nuovo servizio offerto dai pensionati della Cgil vuole venire incontro ai nuovi bisogni e fare i conti con una realtà del vivere quotidiano che la pandemia ha nei fatti già cambiato.

Per il Sindacato è importante che anche i pensionati possano beneficiare dei vantaggi offerti dalla tecnologia, per questo abbiamo pensato a questo servizio, per dare una tutela complessiva alle esigenze degli anziani, per non lasciare indietro nessuno a partire dalle persone più deboli».

Ma qualcosa è cambiato. «Abbiamo appreso con molta amarezza che dal 1° Novembre a Poste Italiane il servizio costa 12 euro. In un momento in cui assistiamo ad un rincaro costante di tutti i beni di prima necessità: luce, gas, pane, la scelta di Poste Italiane non è un’idea brillante.

Se per alcune fasce di reddito 12 euro sono una spesa irrisoria, per i pensionati, i disoccupati, i lavoratori precari, che hanno pensioni e stipendi minimi anche i 12 euro fanno la differenza.

Inoltre in un momento in cui si vuole spingere il Paese, la società, verso la digitalizzazione e il superamento del digital divide, questo costo, potrebbe diventare un deterrente. Avevamo imboccato la strada giusta, rallentare questo percorso con il rischio di bloccare la via della modernità tecnologica, sembra miope e poco strategico. Era davvero così urgente per Poste Italiane, rendere oneroso questo servizio? Probabilmente sì perché il profitto non si cura certamente di aiutare la parte debole della società».

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