Pesaro

Sostenibilità, Ricci: «Non basta Pil, bisogna misurare la qualità crescita e il benessere»

Il sindaco di Pesaro intervenuto agli stati generali della transizione digitale a Roma. «Bicipolitana infrastruttura di benessere»

Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci

PESARO – Non c’è solo il Pil, ma anche il benessere. A dirlo è il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, intervenuto agli Stati Generali della Transizione Digitale a Roma.

«Se vogliamo cambiare davvero dobbiamo avere obiettivi radicali e pragmatismo nella transizione. Per avere un nuovo modello di sviluppo – continua – non possiamo continuare a misurarlo come abbiamo fatto fino ad oggi. Dobbiamo uscire dalla dicotomia “crescita-sostenibilità”, la sfida vera è un’altra: la qualità della crescita e la sua misurazione. Non la decrescita, che non è felice e acuisce disoccupazione e disuguaglianze. Ma misurare diversamente lo sviluppo. Non è questione statistica ma di politica economica. Se continuiamo a misurare lo sviluppo solo col Pil noi non cambiamo modello di sviluppo. L’innovazione che abbiamo portato in questi anni con la Rete dei Comuni sostenibili è che già in 90 comuni italiani si misura la qualità della crescita attraverso indicatori statistici riconosciuti che già abbiamo, il Bes innanzitutto».  

Un esempio concreto, Pesaro «è diventata città della bicicletta, insieme a Bolzano, perché un pesarese su tre la preferisce agli altri mezzi. Abbiamo la Bicipolitana, un sistema di ciclabili messe in sicurezza, con linee colorate e numerate come la metropolitana. Un’infrastruttura del benessere che ha creato una crescita di Pil e non solo. Per calcolare i benefici in termini di inquinamento mancato, qualità della vita, salute, sicurezza, benessere psicofisico il Pil non è sufficiente, occorre il Bes».  

Poi conclude: «Senza crescita non c’è ridistribuzione di ricchezza, quindi il Pil rimane centrale, ma non basta per misurare la transizione ecologica. O cambiamo modo di ragionare e misuriamo diversamente lo sviluppo o non costruiremo un nuovo modello. Occorre un salto di qualità che complessivamente devono fare sia l’Italia sia l’Europa».  

Ti potrebbero interessare