Pesaro

Discoteche chiuse per capodanno, Silb Confcommercio: «Ci saranno feste abusive e chi controlla?»

Ad essere sul piede di guerra è il sindacato dei locali da ballo: «Solo il nostro settore paga le conseguenze, 3000 lavoratori in provincia a casa»

discoteca, concerto
Foto di Free-Photos da Pixabay

PESARO – Stretta natalizia, il Silb Confcommercio, categoria che rappresenta discoteche e locali di ballo non ci sta alla chiusura e teme soprattutto feste abusive fuori controllo.

«Eravamo già pronti per lavorare il 31 dicembre con la speranza di compensare almeno una parte delle perdite di due anni di chiusura. Ma ecco che in poche ore tutto è stato distrutto. Ci stavamo lentamente riprendendo seguendo le regole imposte dallo stesso Governo, ma evidentemente non è bastato. Cosa pensiamo che accadrà il 31 dicembre? Le persone andranno comunque a ballare e festeggiare in luoghi abusivi, in feste private o nei circoli privati, con buona pace di ogni tracciamento e misura di sicurezza».

Per il Silb Confcommercio Pesaro Urbino «a pagare le conseguenze dello stato di emergenza è solo ed esclusivamente il settore dell’intrattenimento. Tutte le attività sono aperte: stadi, teatri, cinema, ristoranti, circoli privati ma non le discoteche e a tutti sarà consentito, perché impossibili da controllare, di essere aperti e liberi di fare ciò che vogliono; basta vedere dai canali social come tutti si stanno promuovendo e pubblicizzando.

E su questo fronte come si pensa di intervenire? Chi farà i controlli e in che modo? Noi di nuovo con 3000 imprenditori disperati e addetti ai lavori a casa e loro a promuovere feste danzanti e cotillon fino a mattina.

Quando si chiude un locale da ballo bisogna ricordarsi che ci sono famiglie dietro che vivono di questo lavoro. Il vero scandalo è che si annuncino chiusure, anche repentine, ma non si parli minimamente di ipotesi di ristoro. Nessuno chiede numeri e date precisi: è una situazione di emergenza, si deve agire in tempo reale. Ma concettualmente dovrebbe diventare automatico che se chiudi per legge dei settori, altrettanto per legge devi subito pensare a delle misure che almeno in minima parte li aiutino a reggere il danno subito. Un danno subito per colpa di nessuno».

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