Pesaro

Scuola dell’infanzia estiva dal 29 giugno al 31 luglio a Pesaro, ma solo per i bimbi di 5 anni e disabili

Tredici plessi aperti per un totale di 335 posti calcolati in base a quanto consentito ora dalle regole. Il Comune: «Dato il massimo rispetto al distanziamento»

Scuola dell'infanzia

PESARO – Scuola dell’infanzia estiva dal 29 giugno al 31 luglio, 13 strutture per 335 bambini. Solo per chi frequentava l’ultimo anno e bambini diversamente abili.

È quanto emerge dalla conferenza stampa in Comune rispetto al tema dei centri estivi. Obiettivo dare un sostegno alle famiglie e riprendere la didattica.

Il sindaco Matteo Ricci e l’assessore Giuliana Ceccarelli fanno sapere. «Apriremo tutti i plessi delle scuole comunali dell’infanzia. Sono 13 strutture, con una capacità ricettiva complessiva pari a 335 posti. Calcolati sulla base delle norme che richiedono il distanziamento sociale».
Potranno iscriversi tutti i bambini che frequentano l’ultimo anno di scuola dell’infanzia. Più i bambini disabili di tutte le età (3,4,5 anni) delle scuole comunali, statali, paritarie.

«Grazie a una cabina di regia messa in piede dal Comune, siamo riusciti a concordare con l’Asur un’operatività per centri estivi. Sicuramente è una situazione complessa: ci siamo trovati davanti a documenti legislativi scritti dall’apparato sanitario, ma non c’è stato un intervento di tipo pedagogico e culturale. Non dobbiamo essere ipocriti. Le persone di scuola sanno bene che il metro di distanza dai bambini non può sempre essere rispettato. Così come non toccarsi il viso frequentemente o non tossire e starnutire senza protezione.  Non possiamo pretendere da bambini di tre anni queste cose», rileva l’assessore.

«Non possiamo essere i guardiani dei bambini, siamo solo gli educatori. Il legislatore ha messo in un’unica fascia i bambini di 3 anni e gli adolescenti di 17 anni. Ma dai 3 ai 17 anni c’è un’enorme differenza di sviluppo. Questo ci ha indotto a prendere una decisione fondamentale per le scuole dell’infanzia estiva. Abbiamo scelto i bambini di cinque anni perché sono quelli che riusciamo a seguire meglio», specifica Ceccarelli. «Potremo accogliere 335 bambini. Gli iscritti alle nostre scuole dell’infanzia sono quasi 900. Accetteremo tutti i bambini delle scuole comunali, ma c’è posto anche per quelli delle scuole statali e paritarie per almeno 90 posti. In più ci sono 68 posti per tutti i bambini disabili».

Ricci e Ceccarelli in conferenza stampa

L’orario sarà dalle 7.45 alle 13.45 (pasto incluso). Accesso prioritario per casi sociali, disabili e monoparentali. Iscrizioni da giovedì 11 giugno a giovedì 18 giugno, solo online (sul sito del Comune, alla voce Servizi educativi – Scuola dell’infanzia estiva) e in caso di problemi in presenza, su appuntamento (telefono 0721.387534).

Il sindaco Matteo Ricci ha sottolineato: «Credo che il governo nella fase due abbia tenuto nel complesso un atteggiamento giusto e corretto, facendo scelte condivisibili. Ci sono a mio avviso due elementi deboli nella strategia: la mappatura delle persone, sui cui c’è grande incertezza. E il tema dei bambini: riuscire a organizzare centri estivi e scuole dell’infanzia estiva alle indicazioni date, nei tempi che ci sono stati, è molto complesso per tutti i Comuni». Per il sindaco, «si tratta di un punto molto delicato, che ha a che fare anche con il problema delle famiglie. I genitori per fortuna sono tornati a lavorare e abbiamo rischiato in queste settimane di mettere i bambini nuovamente nelle mani dei nonni. Che dal punto di vista epidemiologico non è l’azione più virtuosa».

Quindi: «I servizi che apriamo sono fondamentali per dare un sostegno alle famiglie. E per riprendere un corretto percorso formativo dei bambini. Che del resto, in questi mesi, non si è mai interrotto grazie a tutto il mondo della scuola. È stato fatto il massimo possibile per consentire a tutti di finire l’anno scolastico». Sulla scuola dell’infanzia estiva: «È chiaro che non è il massimo che speravamo di poter fare, ma è il massimo di ciò che è consentito ora dalle regole.  Anche scegliere i bambini di 5 anni è un ragionamento pragmatico. I numeri comunque non ci permettevano di andare oltre per motivi di sicurezza. E le regole consentono un servizio maggiormente applicabile in questo modo», sottolinea il sindaco.  

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