Pesaro

Sanità, il Pd Pesaro chiede alla Regione risposte certe con il Piano aziendale

I Dem: «Liste d'attesa, mobilità passiva, trasferimenti di reparti. I cittadini chiedono chiarezza»

L'ospedale di Pesaro

PESARO – Un “Piano aziendale” urgente per la sanità regionale e pesarese. E’ quanto chiede il Pd pesarese.

«Restano aperti tanti punti interrogativi dei quali attendiamo risposte a seguito dell’atto aziendale in approvazione, come promesso dal Presidente Acquaroli e dall’assessore Saltamartini. Siamo stati accusati dai colleghi di opposizione, di esser intrisi di rancore e di strumentalizzare la sanità a fini elettorali, ma queste accuse le rispediamo al mittente; non ci siamo inventati niente, non erano certo “fantasmi” i dirigenti e la direzione che ha analizzato il Padiglione “F” la scorsa estate alla ricerca di nuovi spazi per i reparti di Muraglia prossimi agli spostamenti, paventando anche un nuovo trasferimento a Fano del punto nascite di Pesaro, ma soprattutto l’accorpamento su di un unico piano con i reparti di Ostetricia e Ginecologia. La dr.ssa Storti in consiglio comunale non l’ha negato, ma ha dichiarato pubblicamente che dopo attente analisi i reparti del materno infantile resteranno inalterati e saranno addirittura implementati per la medicina di genere».

I Dem proseguono: «L’assessore Saltamartini, parlando dell’attuazione del piano aziendale ha però già annunciato che saranno fatte valutazioni future su quale dei due punti nascita tra Pesaro e Fano sarà quello che risponderà meglio alle esigenze del territorio, pertanto futuri cambiamenti potrebbero attuarsi anche per i reparti attualmente operativi a Pesaro. Con le mamme e famiglie pesaresi saremo ben attenti e ne tuteleremo i diritti al loro fianco, senza bandiere politiche come fatti sin ora».

Criticità elencate punto su punto «Gli operatori dei laboratori di analisi cliniche ospedalieri sottoposti a turni massacranti e senza rispetto dei turni di riposo e feriali, senza neanche l’assunzione di una dirigenza stabile a seguito del pensionamento del primario; i dipendenti e i sanitari del Pronto Soccorso o ancora le famiglie dei soggetti affetti da spettro autistico ai quali è stata negata anche la speranza della costruzione del centro di via Vatielli o anche chi cerca una cura per i figli affetti da disturbi alimentari e psichici che non trovano più alcun medico in grado di aiutarli, e la lista sarebbe ancora lunghissima. Ricevere accuse di esser stati bugiardi se non addirittura di dover chiedere scusa, dimostra tutta l’acredine di un’opposizione che ha fatto emergere solo le vecchie recrudescenze mai sopite e nessuna proposta per abbattere le liste d’attesa e l’esponenziale crescita della mobilità passiva. Non abbasseremo la guardia, per il bene della salute dei cittadini e attenderemo le risposte certe dopo il Piano aziendale che, a dir loro, darà le linee guida che tutti si aspettano da chi governa la nostra Regione».

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