Pesaro

Sanità, Europa Verde Pesaro: «Strisciante privatizzazione e terapie privilegio per ricchi»

In attesa del consiglio comunale monotematico il gruppo commenta la situazione attuale. «Lanciamo un grido d'allarme»

PESARO – Consiglio monotematico sulla sanità, Europa Verde Pesaro lancia un grido d’allarme.

«Nelle Marche abbiamo ben nove ospedali promessi o incompiuti per motivi diversi. A questo dato inquietante si affianca la progressiva riduzione del personale medico e paramedico, causa prima dell’aumento delle liste di attesa per esami e interventi. Per ampie fasce della popolazione “sanità pubblica” è diventata un’espressione senza significato e anche nelle Marche si assiste ad una strisciante privatizzazione del nostro SSN in sfregio all’art. 32 della Costituzione e alla legge 23 dicembre 1978, n. 833. Questo è tanto più grave di fronte all’aumento della popolazione anziana, le cui patologie croniche necessitano di interventi sanitari in cui il personale specializzato, a partire dai geriatri, svolge un ruolo centrale».

Per Europa Verde l’obiettivo è «di formare e assumere nuovo personale medico e paramedico, pena la paralisi di tutto il sistema sanitario pubblico e rendere le terapie privilegio per ricchi. A Pesaro l’attuale dibattito sul “nuovo ospedale”, resta uno sterile chiacchiericcio utile a sviare risorse, innanzitutto economiche, dall’emergenza principale, la carenza ingravescente di personale e la fuga di quello altamente qualificato esistente, che viene sostituito progressivamente da medici e infermieri a gettone (altro passo verso la privatizzazione)».

«Cogliamo l’occasione per ricordare altri punti dolenti: ridare slancio ai consultori quali servizi sociosanitari integrati di base, con competenze multidisciplinari (come quelle delle Ostetriche) per attuare gli interventi previsti a tutela della salute della donna, delle persone in età evolutiva e in adolescenza, nonché delle coppie, inserendoli a pieno titolo nella riorganizzazione territoriale prevista dal PNRR e dagli atti attuativi; l’applicazione della 194 sulla interruzione volontaria della gravidanza rimane correlata alla carenza di personale (insufficienza di medici non obiettori)».

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