Pesaro

San Costanzo, rubata statua della Madonna dall’edicola votiva. «È uno schifo»

Incredulità ed indignazione per la comunità locale. Semplice atto vandalico o furto ad opera di sette o appassionati di occultismo?

la statua della Madonna rubata dall’edicola votiva
la statua della Madonna rubata dall’edicola votiva

SAN COSTANZO – Rubata la statua della Madonna dall’edicola votiva sita non distante dal cimitero locale di San Costanzo. Il furto risalirebbe agli ultimi giorni. Qualche balordo ha rotto la teca di vetro e trafugato la statua presente al suo interno.

La notizia ha fatto ben presto il giro del Comune suscitando incredulità e soprattutto indignazione a dimostrazione che, nonostante la secolarizzazione imperante, il senso del sacro è ancora parte integrante del tessuto sociale.

«Ormai non c’è più rispetto per nulla e per nessuno – commenta un residente -. C’è solo criminalità, bullismo, sopraffazione e depravazione. La Vergine Maria non si può rubare perché è puro spirito! La sua immagine o le statue con le Sue sembianze non hanno nessun significato o valore, se non quello religioso, per chi è religioso, e rubarle evidenzia solo i grossi limiti mentali e culturali di chi o coloro che hanno compiuto il gesto blasfemo» o ancora «Non ho parole! Quanto può arrivare in basso l’essere umano! Che tristezza!».

Uno sconcerto che pervade anche coloro che si sentono lontani dalla religione: «Io sono ateo non credente. Ma questo è uno schifo! Nessuno ha le telecamere fuori dalle case?».

Difficile ipotizzare se dietro il furto ci sia una bravata ad opera di qualcuno che ha pensato che sottrarre la statua fosse goliardia oppure si tratti di un furto su commissione. Ipotesi difficile visto il valore puramente spirituale dell’oggetto. Non mancano comunque coloro che ritengono che dietro l’ammanco ci possano essere sette o appassionati di occultismo.

Ad ogni modo gli autori del deprecabile gesto rischiano fino a due anni di carcere come previsto dal codice penale all’articolo 404 in caso di offesa ad una confessione mediante il danneggiamento di luoghi o oggetti sacri.

Altri episodi analoghi si sono consumati nella Valmetauro: nel 2020 una statua raffigurante la Madonna era stata sfregiata ed abbandonata in un’aiuola spartitraffico di largo Bellariva, sul lungomare a Torrette di Fano. Al manufatto, alto circa mezzo metro, erano state conficcate due viti all’altezza degli occhi ed incisi dei segni sacrileghi sul volto. Poco più di un anno prima, a Saltara di Colli al Metauro, una statua raffigurante la Madonna con bambino, fu trafugata durante la notte di Pasqua da un’edicola votiva e poi ritrovata in pezzi dal parroco di Calcinelli.

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