Pesaro

San Bartolo, Ricci: «La Regione tenga giù le mani dal Parco, proposta lesiva dell’autonomia dell’Ente» 

Il sindaco contro l'aumento dei rappresentanti regionali nel cda da 1 a 3. «Consiglieri arroganti, Acquaroli dica no»

Matteo Ricci

PESARO – Il Parco San Bartolo diventa terreno di scontro politico tra Comune di Pesaro e Regione. Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci interviene contro la proposta di legge della Regione Marche, che prevede l’allargamento del Cda del Parco dagli attuali 5 a 7 membri, e quindi l’aumento dei rappresentanti regionali da 1 a 3.

«Giù le mani dal San Bartolo. È una proposta lesiva per l’autonomia dell’Ente, il presidente Acquaroli fermi il blitz». Un’occupazione politica indegna, secondo Ricci, perché «con arroganza ed ignoranza uno sparuto gruppo di consiglieri regionali cerca di forzare un sistema normativo garantito dalla Costituzione e dalle leggi nazionali. Imporre tre membri nominati dalla Regione nel Consiglio Direttivo del Parco, significherebbe farsi beffe delle autonomie locali e di un sistema di tutela ambientale, che lo Stato ha impiegato più di 40 anni a normare».  

La netta e unanime contrarietà alla proposta di legge, che vorrebbe rivedere la governance del parco, è stata messa nero su bianco e spedita, pochi giorni prima di Natale, al presidente della Regione Marche Acquaroli: «Esistono principi morali ed etici imprescindibili, il primo dei quali è il benessere del territorio e dei cittadini – si legge nella lettera firmata da Ricci, dal presidente della provincia Paolini, e dal sindaco di Gabicce Mare Pascuzzi – . La proposta di legge che paralizza l’attività del Parco solo per garantire una occupazione del consiglio rappresenta il contrario della collaborazione istituzionale. Un regime di prorogatio che continua dalla scorsa estate, solo per guadagnare tempo e formulare una legge sciatta e totalmente incostituzionale, sta bloccando la possibilità del Parco di sottoscrivere accordi di programma fondamentali, necessari per salvare un territorio fragile a rischio di frane e smottamenti. Siamo innanzi ad illeciti amministrativi, reati e danni erariali. Ci appelliamo al buon senso del presidente Acquaroli per porre fine a questa folle ed insensata situazione».  

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