Pesaro

Saltamartini: «Test rapidi, nessuna discriminazione su Pesaro, Ricci sbaglia»

L'assessore regionale alla sanità: «Gli studenti possono recarsi nei punti prelievo attivi anche nei prossimi giorni»

L'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini
L'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini

PESARO – Scontro politico sui test rapidi per gli studenti. Dopo le accuse del sindaco Matteo Ricci, non tarda la risposta dell’assessore regionale Saltamartini.

Ricci aveva parlato del diniego della Regione di fornire i test rimasti dopo lo screening di massa. E aveva anche rincarato la dose. «Vengo a sapere che ad Ascoli invece lo forniscono al Soroptimist, per una lodevole iniziativa simile alla nostra in due licei. Come si fa a fare questi giochini politici sulla pelle degli studenti e del personale scolastico? Pesaro andrà avanti, come già annunciato, con le nostre forze ma è davvero un atteggiamento miope e inaccettabile». Poi conclude Ricci: «È un lavoro di prevenzione che doveva fare la Regione, potevamo farlo insieme, ma addirittura ci discriminano». 

L’assessore Filippo Saltamartini replica: «La Regione e il servizio sanitario delle Marche – afferma – stanno svolgendo uno screening di massa, un’attività di prevenzione unica nel suo genere in Italia, che sta proseguendo in tutta la Regione anche nei prossimi giorni con la possibilità per gli studenti di recarsi nei punti di prelievo e dove già molti ragazzi si sono rivolti per tornare a scuola in sicurezza. La copertura viene effettuata con 700.000 tamponi antigenici rapidi che, di recente, sono stati validati dall’ISS per la verifica della positività da Covid19 anche nei percorsi diagnostici. Non è vero quello che afferma il sindaco Ricci quando dice che non vengono utilizzati, i tamponi restano a disposizione delle strutture regionali che li usano quotidianamente e per i prossimi mesi».

«Il Comune di Pesaro ha ritenuto di organizzare da settimane un suo screening, assumendo una presunta funzione di supplenza del SSR servizio sanitario regionale, senza averne la competenza, con le eventuali e conseguenti responsabilità. La Regione è da tempo impegnata sul duplice fronte dello screening e della vaccinazione e il personale della sanità da circa un anno è sottoposto a pesantissimi ritmi professionali che non ammettono ritardi o duplicazioni per ragioni di visibilità politica».

La Regione chiarisce che i dirigenti del Servizio sanità a cui spettano la determinazioni finali hanno negato la fornitura sulla base di 3 argomentazioni:

1) il servizio sanità coinvolgendo organizzazioni e professionalità determinate dalla legge attribuisce tale funzione alle Regioni e non ai Comuni;

2) i tamponi sono acquistati per il servizio sanitario regionale e devono essere computati e rendicontati allo Stato che li paga;

3) sono coinvolti profili di tutela della privacy nel nucleo essenziale della condizione della salute.

«Questi principi si applicano a Pesaro ma anche nel resto della Regione- prosegue Saltamartini- le notizie apparse sulla stampa e che sono state richiamate dal sindaco Ricci di una presunta discriminazione politica non hanno fondamento. Il principio di leale cooperazione tra Enti che formano la Repubblica non possono portare ad assumere parametri politici in luogo dei principi di legalità, su cui poggia l’azione delle Amministrazioni pubbliche».

«La notizia secondo cui il direttore dell’Area Vasta 5, senza alcuna autorizzazione dell’Asur avrebbe gestito l’attribuzione di tamponi antigenici, donati asseritamente alla stessa Area Vasta da una fondazione privata saranno oggetto di un approfondimento che l’Assessore alla sanità ha disposto con una visita ispettiva, disponendo la sospensione di ogni atto consequenziale, fino alla verifica dell’esistenza dei suoi presupposti di legalità. Sono dispiaciuto – ha concluso Saltamartini- che si possa portare lo scontro ideologico dentro le Istituzioni, ma la porta è sempre aperta per collaborare nell’interesse della comunità».

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