Pesaro

Pesaro, sale la protesta in piazza: «Lo Stato uccide più del Covid»

Decine e decine di ristoratori, baristi, gestori di locali sono scesi in piazza del Popolo spontaneamente per manifestare la loro contrarietà al nuovo Dpcm

PESARO – La misura è colma e da un tam tam nato sui social, decine e decine di persone si sono riversate in piazza del Popolo a Pesaro per manifestare il loro malcontento rispetto alle chiusure imposte dall’ultimo Dpcm.

Un momento della manifestazione

Ristoratori, baristi, gestori di palestre, piscine, locali, gelatai e pasticceri: tutti infuriati per la chiusura alle 18. Un sit in pacifico ma rumoroso e deciso. Tantissimi striscioni e cartelli come “Noi non siamo untori” e “Lo stato uccide più del Covid” e ancora “Abbiamo rispettato le regole, fateci lavorare”.

Striscioni e cartelli

Il senso è chiaro e Umberto Carriera, tra i capofila dei manifestanti con il movimento Partite Iva Marche insieme per cambiare ha sottolineato assieme ad altri, coi megafoni, che gli esercenti hanno investito per essere in regola con sanificazioni, distanziamenti e misure di sicurezza anticovid e che questa chiusura è una mazzata per le categorie economiche interessate. «Abbiamo il diritto di lavorare per garantirci un futuro – ha detto Carriera – la manifestazione è nata in poche ore ma dà la misura di quanto sia difficile il momento. Abbiamo rispettato tutte le regole, dobbiamo poter continuare a lavorare e siamo pronti a tenere le serrande alzate».

Messaggi chiari

La manifestazione è stata pacifica, ma ai margini della piazza carabinieri e polizia pronti a intervenire. Il sit-in era stato autorizzato in mattinata dalla Questura.

Alcuni esercenti si sono detti pronti a restare comunque aperti forzando l’orario stabilito dal decreto.

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