Pesaro

Ristoratori del pesarese: «Serve liquidità immediata per non fallire»

Inviato un documento salva Horeca al Governo per domandare forme di sostegno economico. La sottosegretaria Morani: «Andremo incontro a questo settore chiave»

FANO – Bar, ristoranti, trattorie chiuse. I titolari chiedono misure shock per sopravvivere. «Come imprenditori e come cittadini riteniamo eticamente doveroso pagare le tasse, perché vogliamo ospedali e servizi che funzionino. Allo stesso modo è doveroso da parte dello Stato sostenere il tessuto economico del nostro Paese in questo periodo di emergenza».

Osti, Pizzaioli, Baristi, Pasticceri e chiaramente i ristoratori fanesi che in queste settimane hanno riunito tutti i colleghi del territorio sotto la bandiera di “Ristoritalia” (la petizione salva Horeca lanciata dai ristoratori della provincia di Pesaro e Urbino), chiedono al governo «forme di sostegno economiche», la prima delle quali individuale e che «come indicano gli studi di settore di rifermento, può essere quantificata attorno al 35% dei fatturati mensili aziendali».

Una richiesta che i referenti dei ristoratori della provincia hanno fatto direttamente al sottosegretario al Ministero allo Sviluppo Economico del Governo Conte bis, Alessia Morani, perché lei possa far integrare, con alcuni punti chiave per la categoria, le misure già adottate nel decreto salva Italia in vista delle modifiche da inserire nel Documento di Economia e Finanza in uscita ad aprile.

«Tale richiesta trae fondamento proprio dagli studi di settore della nostra categoria – sottolineano gli imprenditori locali – che dividendo i ricavi totali in: 30% spese per personale; 35% spese di materie prime e il restante 35% dei ricavi per costi generali (manutenzione, tasse, servizi, utenze) e utili aziendali».

Tra le richieste quele di garantire il punto di pareggio alle aziende o sospendere immediatamente qualsiasi effetto prodotto da obbligazioni assunte contrattualmente, siano esse di natura pubblica o privata; ma anche il prestito garantito con Garanzia dello Stato e delle Federazioni del settore al 100% sugli affidamenti per il settore della ristorazione; Annullamento e Riduzione delle Imposte dovute nel 2020 e 2021 (sia acconti che saldi); Liquidazione immediata dei crediti tributari (IVA, imposte, accise) sia a livello nazionale che locale; Sospensione dalla segnalazione in Centrale Rischi per le PMI; Sospensione DURC; Iper ammortamento semplificato e Bandi Europei e Regionali di futura pubblicazione più snelli.

Queste le richieste avanzate in video conferenza dai ristoratori fanesi Giorgio Ricci (Cile’s Bistrot), Stefano Mirisola (Idea.le Food&More), Lucio Pompili (Symposium), Flavio Cerioni (Alla Lanterna) e Mario Di Remigio (Polo Pasta e Pizza) alla Morani e al vice presidente del Consiglio regionale Renato Claudio Minardi che si sono impegnati, ciascuno nel limite delle proprie competenze, a portare avanti le istanze dei loro concittadini.

«Il Decreto Aprile avrà una consistenza di almeno 25 miliardi – ha sottolineato Morani -. Presenteremo la riconferma delle misure adottate per i settori in crisi tra cui c’è l’Horeca. Ma vogliamo sviluppare ulteriormente tutto ciò che riguarda la liquidità delle imprese attraverso maggiori garanzie pubbliche e la sburocratizzazione totale di tutte le procedure. Questo è il primo impegno. Il secondo è velocizzare al massimo le casse integrazioni per i loro dipendenti. Infine pensiamo ad una misura che riguardi la possibilità di cessione del credito d’imposta degli affitti dei loro locali».

«Le Marche hanno avuto già dallo Stato 66 milioni per la cassa integrazione in derogaha aggiunto Minardi -. I ristoratori fanno parte dell’identità del Sistema Paese, sono un valore aggiunto dell’Italia assieme alla sua cultura, l’arte, il paesaggio, quindi è un dovere sostenerli e verificare se c’è la possibilità di dare liquidità ed anche finanziamenti a fondo perduto. Non sarà semplice perché le categorie sono tante e tutti cercheranno chiaramente di avere una mano in questo. La prossima settimana faremo un consiglio regionale in cui rinvieremo tutte le tasse regionali al 31 luglio con possibilità di prorogarle oltre, poi dobbiamo capire sull’avanzo vincolato quante e quali risorse potremo riuscire a destinare».

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