Pesaro

Ripristino del dipartimento materno infantile a Pesaro, «o si rischia la mobilità passiva»

Il consigliere regionale Andrea Biancani ha presentato una interrogazione per chiedere il recupero delle funzionalità di chirurgia ginecologica ed emergenza

PESARO – Dipartimento materno-infantile del San Salvatore, il consigliere Andrea Biancani ha presentato un’interrogazione con la quale chiede al Presidente se e quando sarà ripristinata la piena funzionalità del dipartimento.

La chiusura temporanea è maturata infatti per rispondere tempestivamente all’emergenza Covid-19 che ha travolto l’intero sistema sanitario.

Durante la fase più acuta dell’emergenza l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord si è prontamente organizzata per garantire la sicurezza di gestanti e neonati allocando temporaneamente tutti i reparti preposti all’accoglienza all’interno del presidio ospedaliero Santa Croce di Fano per scongiurare il rischio di contagio.

«La cittadinanza pesarese – afferma Biancani – sta manifestando notevoli preoccupazioni sui tempi del ripristino. In questi giorni ho ricevuto diverse segnalazioni che hanno evidenziato come nei casi materno-infantili di condizioni di grave emergenza o complicazioni, la struttura di Fano non garantirebbe le cure adeguate alle partorienti ed ai neonati che dovrebbero quindi essere trasferiti nel presidio di Pesaro dove c’è il polo chirurgico.

Anche gli interventi di chirurgia ginecologica urgente vengono effettuati tutt’ora a Pesaro, sede elettiva da anni della gestione emergenze-urgenze e criticità ginecologiche, ostetriche e pediatriche. Senza contare che per la qualità e la sicurezza dei percorsi urgenti di ginecologia, ostetricia e pediatria non si può prescindere dalla disponibilità immediata delle strutture di emergenza-urgenza, chirurgia, urologia e centro trasfusionale per poter sostenere eventuali imprevedibili situazioni emergenziali».

«I neonati molto prematuri – continua Biancani – vengono trasferiti nel presidio materno-infantile dell’AOU Ospedali Riuniti di Ancona ma, in assenza del ripristino della terapia intensiva neonatale di Pesaro, attualmente devono permanere ad Ancona anche in seguito al superamento della fase critica creando notevoli disagi ai genitori già provati dagli eventi.

Se, come manifestato da diverse coppie di futuri genitori pesaresi, questi decidessero di recarsi a Rimini per far nascere i propri figli, questo fatto determinerebbe un incremento della mobilità passiva regionale.

Non posso non ricordare – afferma Biancani – che negli ultimi anni sono stati fatti numerosi investimenti al San Salvatore che hanno reso più accoglienti per i bambini gli ambienti del reparto di Pediatria ed hanno reso più sicuro il lavoro dei sanitari con la disponibilità di personale specializzato e strumentazione idonea».

Infine Biancani sottolinea: «La situazione attuale si è creata in seguito ad una grave emergenza sanitaria che ha obbligato a prendere decisioni in tempi rapidi, tali da modificare l’assetto organizzativo del San Salvatore, che è stato un importante punto di riferimento per i malati di Covid-19 dell’intero territorio. Occorre dare una risposta definitiva alla città di Pesaro».

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