Pesaro

Riduzione del consumo di suolo, Ricci e Della Dora: «A Pesaro altri 6 ettari edificabili diventano verdi» 

Con l'ultima delibera il Comune rafforza la sua linea green: dal 2015 ad oggi sono oltre 124 gli ettari “trasformati”

Il consiglio comunale di Pesaro

PESARO – A Pesaro le aree edificabili diventano verdi. Il Comune insiste nell’opera green di riduzione del suolo, toccando quota 124 ettari dal 2015 ad oggi. «Altri sei ettari di superficie territoriale diventeranno terreno agricolo – hanno annunciato il sindaco Matteo Ricci e l’assessore alla Rapidità Mila Della Dora – La linea dell’amministrazione è sempre stata quella di agevolare il costruire sul costruito, incentivando la riqualificazione e non aumentando le volumetrie se non estremamente necessario», spiegano.

Flessibilità e rapidità, sono le parole d’ordine della delibera per “l’adozione di variante sostanziale al P.R.G. vigente ai fini della riduzione del consumo di suolo e del carico urbanistico”, approvata questa mattina, giovedì 22. dalla giunta e che ora dovrà essere discussa in Consiglio comunale. «Siamo contro il consumo del suolo e a favore del verde. Come stabilito nel documento Pesaro 2030, se da un lato vanno rispettati i diritti acquisiti dai proprietari delle aree edificabili, dall’altro vanno contemporaneamente agevolate le richieste di coloro che chiedono di far tornare agricoli i loro terreni». 

Le aree interessate dalla variante sono dieci, dislocate tra i Quartiere n. 3 “Colline e Castelli”, n. 4 “Villa Fastiggi-Villa Ceccolini”, n. 5 “Cattabrighe-S.Maria delle Fabbrecce”, n. 7 “Muraglia-Montegranaro” e n. 10 “Villa San Martino”, per una superficie territoriale complessiva pari a 62.858 mq, ed una superficie netta edificabile in riduzione pari a 14.519 mq. «Un altro intervento importante, che dal 2015 ad oggi conta 124 ettari di suolo “trasformato”, per una superficie netta edificabile in riduzione di circa 50.000 mq. Un indirizzo preciso, che denota attenzione al costruire nel costruito, verso un nuovo modello di edilizia sostenibile. Così – concludono –  la città respirare meglio». 

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