Pesaro

Riceci, Malandrino (Fdi): «Ricci come fa a non sapere di un’operazione da 25 milioni di euro?»

Il consigliere continua a chiedere chiarezza. «Nel cda di Mms ci sono esponenti del Comune. Tanta inadeguatezza»

La zona di Petriano, foto dal gruppo "No alla Discarica a Riceci"

PESARO – Riceci, Fratelli d’Italia si scaglia contro il sindaco. Lo fa con Daniele Malandrino, consigliere comunale.

«Il sindaco di Pesaro, in merito al colossale progetto della discarica di Riceci, ha affermato che, della vicenda, non sapeva nulla. Questo mi ha spinto a presentare diverse interrogazioni in merito alle quali, in sostanza, mi è sempre stato risposto che il sindaco era già stato esaustivo in sede di Consiglio. Le domande che mi sono sorte spontanee fin da subito sono come può egli “non saper nulla” nonostante, come secondo azionista del colosso marche Multiservizi, abbia nominato il Presidente ed un consigliere del CDA della partecipata e come mai i consiglieri nel CDA in quota Pesaro sono ancora in essere malgrado questa grave inadempienza nei confronti del Comune. Come può il detentore del 25% non sapere niente di una operazione di 25 milioni di euro? Come possono il Presidente ed il consigliere del CDA di MM non aver informato il Sindaco di Pesaro? Tutto questo è paradossale».

Per Malandrino: «Questa vicenda e le risposte ottenute alle mie interrogazioni mettono inequivocabilmente in evidenza un caso politico e, soprattutto, “culturale” nella sua accezione di “cultura amministrativa” che può sicuramente essere definito inadeguatezza. Non si tratta da parte mia di definire colpe o responsabilità di carattere civile o penale, per questo saranno altre le sedi dove, eventualmente, si svilupperanno e si definiranno queste responsabilità. Voglio mettere in luce una palese passività e assenza della politica dai luoghi delle decisioni fondamentali che hanno riguardato le scelte strategiche attinenti alla gestione dei rifiuti. In questa inspiegabile e preoccupante assenza della politica va rimarcata come gravissima quella di chi, come il comune di Pesaro, detiene un importantissimo pacchetto di azioni. Non è in alcun modo concepibile il tentativo di emendarsi da colpe, da parte di coloro che hanno una rappresentanza politica e dirigenziale nel consesso dei consigli di amministrazione e che, attraverso squallidi voltafaccia, negano oggi quello che avevano avallato solamente ieri».

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