Pesaro

Ricci sul nuovo ospedale di Pesaro: «La Regione dica i tempi e i contenuti». Acquaroli: «La sanità è delle comunità, non della politica»

Il sindaco di Pesaro ha avanzato le richieste durante il consiglio monotematico sulla sanità. «Ridurre mobilità passiva»

PESARO – La richiesta di un cronoprogramma sul nuovo ospedale di Pesaro. È questa l’indicazione arrivata dal consiglio monotematico sulla Sanità in Consiglio comunale a Pesaro.

Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha esordito: «La pandemia ci ha messo davanti alle emergenze, dobbiamo organizzare il modello attuale e quello del futuro. Tra qualche settimana avremo le proposte del piano socio-sanitario e delle aziende sanitarie. Sappiamo che la città di Pesaro avrà una nuova struttura ospedaliera e la sfida è quella di confrontarsi. La sanità non appartiene alle parti politiche, ma alla comunità. L’obiettivo è essere competitivi nei servizi, nell’efficienza e nelle opportunità economiche che si potranno generare. Puntiamo a un approfondimento serio e a una sintesi».

Il sindaco Matteo Ricci ha chiesto al presidente della Regione Francesco Acquaroli «un cronoprogramma per la realizzazione del nuovo ospedale di Muraglia, e un contenuto d’eccellenza per contrastare il tema della mobilità passiva». Per il sindaco «l’obiettivo deve essere quello di far diventare ottima la sanità pesarese. Per farlo servono cambiamenti organizzativi, strutturali e di visione generale».

Dall’ospedale unico all’ospedale nuovo. «L’Azienda Ospedaliera Marche Nord è un elemento fondamentale – prosegue Ricci -. Nata fa per rafforzare la sanità del nord delle Marche, ha vissuto negli anni diverse difficoltà perché divisa in tre plessi (San Salvatore, Muraglia, Santa Croce, ndr). Il progetto dell’ospedale unico tra Pesaro e Fano era il punto di caduta di un processo teso a ridurre la mobilità passiva. Il centro sinistra ha sicuramente il demerito di aver perso tempo, ma come ho spesso detto al presidente Acquaroli, un interlocutore credibile e leale, ritengo un errore che la nuova Giunta abbia deciso di azzerare il percorso». Sulla scelta di Muraglia, «l’obiettivo è quello di tenere vicini i due plessi del futuro e i servizi ai cittadini.
Il nuovo ospedale non è il risultato che volevamo, ma come amministratori abbiamo il compito di trovare gli accordi migliori alle condizioni politiche date. Ora che i soldi ci sono e la Regione ha deliberato sulla realizzazione del nuovo sito a Muraglia, serve un cronoprogramma per organizzarne la sua gestione e indirizzare la transizione. E stabilito il contenitore ora dobbiamo pensare al contenuto, per costruire l’eccellenza che il nostro territorio merita.

Risolvere il problema della mobilità passiva attraverso il potenziamento della sanità del nord marchigiano. «Negli ultimi anni la mobilità passiva della nostra provincia è aumentata. Siamo meno attrattivi e tanti cittadini del nostro territorio continuano a scegliere l’Emilia Romagna per curare malattie o fare interventi». Lo confermano anche i dati regionali: «se nel bilancio della Regione ci sono più risorse per la mobilità passiva vuol dire che più cittadini vanno a curarsi fuori. E questo non è solo un problema per i cittadini di Pesaro e Urbino, ma lo è anche per i cittadini di Ascoli e Macerata, che pagano altre regioni per curare i pesaresi». Poi continua Ricco: «Ancona è un ottimo ospedale, ma non può intercettare la mobilità passiva che va verso la Romagna. I cittadini non guardano al confine. Per questo occorre potenziata la sanità del nord della Marche, con strutture moderne in grado di attrarre eccellenze mediche».

Fondamentale sarà anche il tema della trasformazione degli spazi. «Oltre al cronoprogramma, Comune e Regione devono avviare un progetto di trasformazione urbana, perché serve avere le idee chiare sulla trasformazione del San Salvatore. A mio parere va fatta una casa della salute. Nella parte nuova potrebbero concentrarsi i servizi sanitari di Asur, mentre la parte vecchia potrebbe essere riqualificata e diventare una struttura per anziani autosufficienti, con spazi dedicati ad autismo e alzheimer».

La mancanza di personale. «Sappiamo quanta difficoltà c’è nel reperire medici, ma senza personale l’ospedale non regge più. Invito Saltamartini a dare risposte chiare su questo tema. Basta dare la colpa alle amministrazioni precedenti, per la nuova giunta il rodaggio è finito. L’obiettivo deve essere quello di far diventare ottima la sanità pesarese, ma questo ci vogliono cambiamenti organizzativi, strutturali e di visione regionale».

Sulla benemerenza all’ex primario del Pronto Soccorso Gnudi il sindaco di Pesaro dice: «Nelle prossime settimane riconosceremo una benemerenza al dottor Gnudi. Lui, insieme a tutto il personale del Pronto Soccorso, ha combattuto in prima linea per mesi contro il Covid-19 dimostrando il proprio valore. Penso che la sua vicenda è stata gestita molto male. Ha pronunciato parole sopra le righe, ma chi dirige un’azienda ospedaliera deve sapere interpretare il contesto psicologico in cui sono state espresse quei pensieri». Poi i ringraziamenti a «tutto il personale medico e sanitario per l’immenso lavoro che hanno fatto durante la pandemia e per l’impegno nei confronti della campagna di vaccinazione come elemento fondamentale di contrasto al Covid-19».

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