Pesaro

Rialzo tassi di interesse, Cna Pesaro: «Piccole imprese nella morsa dei mutui: rischio chiusura o scarsi investimenti»

Il direttore Claudio Tarsi: «Effetti negativi per tante piccole e medie aziende della nostra provincia, ma anche per le famiglie»

PESARO – Nuovo rialzo dei tassi di interesse, Cna Pesaro Urbino preoccupata per tante piccole medie imprese.

«Lo avevamo già dichiarato lo scorso mese di giugno e ora torniamo a ribadirlo con forza e ancora maggior convinzione: il problema dell’inflazione non si risolve ritoccando al rialzo i tassi di interesse».

Claudio Tarsi, direttore della Cna di Pesaro e Urbino, non ha dubbi e dopo la decisione della Bce di ritoccare nuovamente il costo del denaro rilancia: «Siamo molto preoccupati per l’impatto che avrà la decisione adottata dalla Banca centrale europea di aumentare per la nona volta quest’anno i tassi d’interesse. I continui rialzi portano ad un appesantimento del costo del denaro e stanno già avendo pesanti conseguenze su credito, mutui, consumi delle famiglie e investimenti delle imprese».

Anche in provincia di Pesaro e Urbino il continuo aumento degli interessi su finanziamenti e prestiti, sta avendo effetti devastanti; molto peggio di quelli causati dall’inflazione che pure non accenna a diminuire (vedi il costo dei carburanti e quello dei generi alimentari e di prima necessità).

Il direttore della Cna ne è convinto. «In Italia questa decisione è destinata a danneggiare ulteriormente le imprese, in special modo artigiane, micro e piccole, che per finanziarsi ricorrono soprattutto al credito bancario. Molte di loro non solo non saranno in grado di investire ed espandersi, creando nuova occupazione, ma in molti casi rischiano addirittura la chiusura. A questo punto, in considerazione di qualche segnale di rallentamento dell’inflazione (ma solo per alcuni prodotti e servizi),  ci auguriamo che a settembre non ci sia l’ennesimo rialzo dei tassi d’interesse (peraltro già minacciato dalla presidente della Bce, Christine Lagarde); sarebbe davvero un affronto al nostro sistema imprenditoriale e assumerebbe il sapore di una vera e propria catastrofe per le nostre imprese». 

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