Pesaro

Quale futuro per l’ospedale di Fano? Vitri: «Tante parole ma ad oggi nessuna risposta dalla giunta Acquaroli»

Permangono i tanti dubbi su quale prospettiva e ruolo siano stati pensati per l'ospedale Santa Croce di Fano nell'organizzazione dell'AST

FANO – Quale futuro per l’ospedale di Fano? In molti se lo chiedono visto l’alone di incertezza che sembra avvolgere il nosocomio della Città della Fortuna. Ultima in ordine di tempo è stata la consigliera regionale Micaela Vitri che ha puntato il dito sull’immobilità e la mancanza di concretezza della Giunta Acquaroli, rea a suo avviso di non tramutare promesse e parole in azioni.

«Alla mia interrogazione sulle prospettive e il ruolo dell’ospedale Santa Croce di Fano, l’assessore Saltamartini non ha dato nessuna risposta. Ripeto alla Giunta regionale che non basta riconoscere a parole il ruolo fondamentale del nosocomio di Fano, perché la sanità necessita di fatti concreti: investimenti e assunzioni di personale per consentire l’attivazione dei reparti promessi sia a Pesaro che a Fano».

Micaela Vitri

«Perché l’assessore – continua Vitri – non ha risposto a nessun quesito? Perché non ha chiarito quale prospettiva e ruolo sono stati pensati per l’ospedale Santa Croce di Fano nell’organizzazione dell’AST di riferimento? Perché non ha voluto affrontare il tema legittimo dell’autonomia dell’ospedale di Fano? Perché non ha chiarito quali funzioni e specializzazioni intende garantire al presidio ospedaliero di Fano? Perché, vista la cancellazione dell’esperienza dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord e dell’integrazione funzionale tra i nosocomi di Fano e Pesaro, non ha detto una parola sulla richiesta di dotare il Santa Croce della struttura professionale necessaria prevedendo, per ogni unità operativa, un proprio Direttore con piena autonomia? Ci sarà un primario per ogni unità operativa o i medici dell’ospedale di Fano dipenderanno dall’ospedale di Pesaro che, oggi, non è più l’ospedale nuovo delle due città? Ebbene nessuna risposta».

«Ho chiarito all’assessore – precisa Vitri – che, dopo l’azzeramento dell’esperienza dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord, ora sembra una presa in giro parlare di integrazione tra i due ospedali! Su questo sono stati sollevati dubbi e riserve anche da medici della struttura ospedaliera fanese. Ed è proprio il primario di ostetricia e ginecologia Cicoli a dichiarare, per il blocco materno infantile che sarà inaugurato a Pesaro, che serviranno nove pediatri a Fano e nove a Pesaro per tenere aperti i due reparti, mentre oggi ne sono disponibili solo otto in tutto. Ma dov’è il personale aggiuntivo per mantenere entrambe le unità come prevede il PSSR varato dalla Giunta Acquaroli? Le stesse criticità si ritrovano anche in altre unità operative come ortopedia. Occorre ricordare che il 4 novembre Saltamartini ha dichiarato di “non essere ancora in grado di anticipare la destinazione dei 50 posti letto previsti nella clinica privata di Chiaruccia in base all’accordo del 2018 …”. Mi sarei aspettata la scelta di attribuire i 50 posti all’ospedale di Fano come posti letto pubblici, o riconfermati al privato convenzionato. Invece nulla. Faccio presente la situazione di anestesia e rianimazione, reparto depotenziato a causa del Covid e da una organizzazione provvisoria, che invece andrebbe potenziato e reso autonomo, visto che i due presidi di Fano e Pesaro dovranno avere le stesse capacità. E’ stata cambiata l’organizzazione ma poi si pensa di lavorare utilizzando quella precedente. Anche qui nessuna risposta!»

«Ad oggi Saltamartini – conclude Vitri – ci ha consegnato solo dubbi e preoccupazioni sia per i cittadini fanesi che pesaresi, ma anche per i sanitari, costretti a coprire due presidi se non saranno immediatamente assunte altre persone».

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