Pesaro

Pesaro, progetti nelle scuole per contrastare il fenomeno del body shaming

Approvata in consiglio comunale la proposta per progetti sulla tematica dell'immagine corporea dei giovani, oggetto di lavoro didattico

Scuola, alunni, esame (Foto di Juraj Varga da Pixabay)

PESARO – Bodyshaming, progetti nelle scuole per educare i giovani. Approvato in Consiglio comunale l’ordine del giorno presentato dai consiglieri Mattioli, Blasi G., Vanzolini, Sperindei, Murgia, Nobili e A. Marchionni A. per «inserire, nei progetti già istituti nelle scuole secondarie pesaresi, anche il contrasto al fenomeno del Body shaming» come illustrato dalla consigliera Guendalina Blasi, Pd. Nel dibattito è intervenuto anche il presidente del Consiglio comunale Marco Perugini, che ha portato la sua esperienza personale: «Era necessaria una presa d’atto del Consiglio su questo tema. Credo molto in queste sensibilità che vanno a tutela di chi viene discriminato per la propria forma fisica. Le parole e gli sguardi sono proiettili pesanti, capaci di creare ferite a cui spesso è difficile rispondere con un sorriso, come sono riuscito a fare quando colpito da questi attacchi».  

A intervenire anche l’assessore alla Crescita e Gentilezza Giuliana Ceccarelli: «Riflettere sull’immagine corporea dei giovani è già oggetto del lavoro didattico. Quello del Body shaming è un problema culturale su cui si deve applicare sia la scuola, sia la famiglia che deve essere attenta alle fragilità che i figli vivono nel loro contesto quotidiano». «Il mondo della scuola – continua Ceccarelli – conosce l’aumento recente di queste fragilità, derivato soprattutto dall’uso dei social. Occorre intervenire per colmare le difficoltà che i ragazzi hanno nel concepirsi come entità di valore, specialmente nel gruppo classe. Gli istituti di Pesaro, da anni, hanno attivato un percorso sull’educazione ai sentimenti; c’è tanta sensibilità e ci sono bei “gruppi classe” guidati da professori che si sono aggiornati e formati. Il valore aggiunto da dare è creare ambienti di confronto e crescita in cui i ragazzi possano riconoscersi per quello che sono. È un lavoro complesso, ed è un compito che deve svolgere l’intera società». 

Per Andrea Marchionni (Lega), è un «problema reale da affrontare con professionalità». Votata all’unanimità l’adesione al “Secondo Manifesto sui Diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell’unione Europea” mozione, presentata dai consiglieri Mattioli e Nobili. 

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