Pesaro

Premio Mombaroccio-Sarano, al via il concorso per ricordare le famiglie che salvarono la vita a numerosi ebrei

Presentata la quarta edizione del concorso nazionale “Luci nel buio della Shoah”. L'iniziativa, promossa dal Comune dell'entroterra Pesarese, è rivolta alle scuole. il vicesindaco Spinaci: «Valorizzare la memoria»

Il vicesindaco di Mombaroccio Spinaci, la dirigente del Miur di Pesaro Belloni e il prof. Giulio De Vivo

MOMBAROCCIO – Riparte il Premio nazionale “Mombaroccio/Sarano: Luci nel buio della Shoah” rivolto alle scuole italiane di ogni ordine e grado con un montepremi di 1.500 Euro. La 4^ edizione è stata illustrata dalla nuova dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Alessandra Belloni che ha ricevuto nei giorni scorsi il vicesindaco di Mombaroccio, Marco Spinaci. Ed è proprio il piccolo Comune dell’entroterra pesarese a promuovere l’iniziativa in collaborazione con numerose istituzioni tra cui: Regione Marche; Provincia di Pesaro e Urbino; Arcidiocesi di Pesaro; Comune di Pfarrkirchen (Germania); Comunità Ebraica di Ancona; Comunità Ebraica Italiana di Gerusalemme; Provincia Picena S. Giacomo della Marca dei Frati Minori; ICS Pirandello: Scuola Media “Barocci” di Mombaroccio.

Liliana Segre. Il Premio nasce per ricordare la storia dei “giusti” di Mombaroccio che nel 1944 salvarono la vita a numerosi ebrei tra cui la famiglia di Alfredo Sarano, segretario della Comunità Israelitica di Milano che, prima di sfuggire ai rastrellamenti nazisti, riuscì a nascondere le liste di 14mila ebrei milanesi sottraendoli così ai campi di sterminio. Anche la famiglia Sarano, composta da sette persone, fu protetta dai frati francescani del convento del Beato Sante, dai contadini Perazzini e Ciaffoni e da un giovane ufficiale della Wermacht di nome Erich Eder che, avendo scoperto la presenza degli ebrei, scelse di non arrestarli disobbedendo così agli ordini di Hitler. Per quel gesto il giovane soldato tedesco è onorato tra i “Giusti” nel Giardino internazionale Gariwo. L’incredibile storia di quegli avvenimenti è stata raccolta nel libro del giornalista Roberto Mazzoli dal titolo “Siamo qui siamo vivi”, edito da San Paolo con prefazione di Liliana Segre. Ed è stata proprio la Senatrice a Vita a ispirare il titolo del premio per non dimenticare le luci delle persone giuste che hanno illuminato il buio dell’umanità.

Finalità. «Il concorso – spiega il vicesindaco Spinaci – offre a tutti gli studenti un’opportunità per valorizzare il proprio impegno sul fronte della memoria, un’occasione per sottolineare il ruolo della scuola verso le tematiche della Shoah e per riflettere sul ruolo dei Giusti tra le Nazioni nella storia». E la dirigente del Miur, Alessandra Belloni, ha posto l’accento proprio «sul ruolo delle nuove generazioni alle quali oggi spetta il compito di custodire e tramandare la voce dei testimoni diretti di quelle vicende che pian piano stanno scomparendo». Non a caso la giuria, composta da giornalisti, docenti, studiosi e professionisti, annovera anche alcuni studenti scuola media “Barocci” di Mombaroccio. Le classi partecipanti sono chiamate a realizzare un elaborato scritto o multimediale, ma sono possibili anche sceneggiature teatrali, produzioni in forma poetica e perfino musicale. Tutti gli elaborati partecipanti verranno poi custoditi nel nascente museo virtuale della memoria che avrà sede nel Palazzo Del Monte di Mombaroccio.

Scadenze. Il termine dell’iscrizione è fissato al 31 gennaio 2022 mentre per l’invio degli elaborati c’è tempo fino al 7 marzo 2022. La premiazione si terrà nel meraviglioso convento francescano del Beato Sante nel mese di maggio alla presenza delle autorità. Il bando del concorso e la scheda on line di iscrizione è disponibile all’indirizzo www.comune.mombaroccio.eu

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