Pesaro

Porto di Pesaro, Garofalo: «Sulla vasca di colmata non possiamo dare tempi certi»

Il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Centrale ha incontrato gli operatori e le imprese del porto di Pesaro: «Servono le autorizzazioni ambientali per i sedimenti»

Il presidente Garofolo con la comandante della Capitaneria di Pesaro Barbara Magro

PESARO – Vasca di colmata per il porto di Pesaro, i tempi non sono stati fissati.

Il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Vincenzo Garofalo, ha incontrato gli operatori e le imprese del porto di Pesaro. Al confronto, che si è svolto nella sala ex Tombesi, ha partecipato il Comandante della Capitaneria di porto di Pesaro, Capitano di fregata Barbara Magro.

Diversi i temi emersi dall’incontro, legati ad aspetti amministrativi, del dragaggio e degli spazi portuali. «Un confronto costruttivo e di lavoro, con l’obiettivo comune di far crescere il porto di Pesaro in un’ottica di sostenibilità ambientale, economica e sociale – afferma il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Vincenzo Garofalo -. Come Autorità di sistema portuale, in piena collaborazione con la Regione Marche e le istituzioni competenti, abbiamo interesse a favorire la creazione di sviluppo e vogliamo farlo insieme agli operatori facendo crescere le attività e i traffici portuali».

A margine dell’incontro, incalzato dall’Agenzia Dire ha parlato della vasca di colmata del porto di Pesaro, opera attesa da molto tempo perché conterrebbe la sabbia dragata dal fondo del porto non compatibile con il ripascimento dell’arenile o altri tipi di impiego. Opera per la quale sono stati stanziati quasi 11 milioni di euro. Ma i tempi dell’iter autorizzativo appaiono lunghi. E finché non verrà realizzata difficile ipotizzare un nuovo dragaggio al porto.

«Per quanto riguarda la vasca di colmata del porto di Pesaro si tratta di un percorso avviato da tempo ed entro l’anno dovremmo riuscire ad avere l’approvazione dell’adeguamento tecnico funzionale. Dopodiché inizia la fase che riguarda le analisi del ministero dell’Ambiente per ottenere le autorizzazioni ambientali ed in quel caso non possiamo dare un tempo certo perché è un procedimento abbastanza complesso. Non abbiamo dove mettere i sedimenti- conclude Garofalo- Purtroppo il problema di questa parte dell’Adriatico è quello di trovare dove depositare i sedimenti. Noi abbiamo in corso una richiesta di autorizzazione per poter trasportare i sedimenti trasportabili a largo della costa ma non ci aspettiamo un’analisi favorevole».

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