Pesaro

Pesaro, il sindaco Ricci vuole intitolare una via a Craxi. E’ polemica. L’ex sindaco: «Fu condannato, non si cancella»

Tra le idee dedicare i giardini di via Colombo a Nilde Iotti, e la scuola media di via Lamarmora allo studioso pesarese Antonio Brancati

Bettino Craxi (foto dal Web)

PESARO – Una via per Bettino Craxi. Matteo Ricci propone l’intitolazione di tre nuove opere nella prossima primavera a Nilde Iotti, Bettino Craxi e Antonio Brancati. Il sindaco annuncia: «Quest’anno ricorre il centenario della nascita di Nilde Iotti. Staffetta partigiana, grande politica del Pci e prima presidente donna della Camera. A lei vogliamo intitolare i nuovi giardini del mare in via Colombo vicino alla Palla di Pomodoro. Ritorneranno infatti ad essere giardini artistici grazie alla collaborazione di Fondazione Scavolini, Aspes e Istituto Cecchi».

Ancora: «Quest’anno cade anche il ventennale della morte di Bettino Craxi. Leader socialista e presidente del Consiglio, è stato protagonista della politica italiana per tutti gli anni Ottanta. Ognuno rimane del suo giudizio sugli errori commessi e nessuno vuole rimuovere le vicende giudiziarie di Tangentopoli. Ma è giunta l’ora di guardare le cose da un punto di vista storico. La statura politica, la visione europea, la politica internazionale di Craxi sono indiscutibili e la sua politica ha segnato la vita del Paese e la storia del riformismo italiano. A lui vorrei dedicare la nuova strada di circa 400 metri, in realizzazione, che collegherà il quartiere di Cattabrighe e Vismara vicino al Famila».

Inoltre, «la nuova scuola media di via Lamarmora sta per essere terminata. Abbiamo recepito la proposta del quartiere e del Provveditorato agli studi per dedicarla ad Antonio Brancati, studioso emerito pesarese, direttore della Biblioteca e dei Musei Oliveriani dal 1974 al 2009».

La notizia, annunciata su Facebook, ha fatto il giro della rete e il già sindaco di Pesaro Oriano Giovanelli non risparmia polemiche. «Craxi meglio di no. Non è in discussione la statura del dirigente politico nè tanto meno lo sono le sue opinioni. Craxi è stato condannato. Non perseguitato dalla giustizia ma condannato due volte in via definitiva cioè dopo tre gradi di giudizio per reati per i quali le leggi di ieri e di oggi prevedono l’arresto. Questo fatto non si cancella. Piacerebbe misurarsi oggi con le sue idee politiche ed è bene farlo. Ma prescindere da quelle condanne per un Comune non è possibile ».

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