Pesaro

Pesaro24, Ippaso (Confesercenti): «La città alla ricerca di un’identità turistica, serve un cambio di passo»

Per il responsabile sindacale «la Capitale della Cultura sarà un'opportunità, ma non tutte le strutture sono adeguate»

Il litorale pesarese dall'alto

PESARO – Il tema della Capitale della Cultura si intreccia con il turismo. Dopo le critiche dell’albergatore Nardo Filippetti e la risposta dell’assessore Daniele Vimini, sul caso interviene Davide Ippaso, responsabile sindacale di Confesercenti.

«Una città dalle tante potenzialità, ma che ancora deve capire cosa vuol fare da grande. Ciò che dice Filippetti non è sbagliato. Pesaro è una città che, oggi come oggi, non ha preso coscienza di ciò che vuol diventare. Da realtà manifatturiera che era in passato, con la chiusura di molte aziende del settore ora è ‘ibrida’, alla ricerca di un’identità. La direzione intrapresa è quella di diventare una stazione turistico balneare senza averne, però, ancora le caratteristiche necessarie: basta vedere la situazione del centro storico rimasto arretrato rispetto alle sue potenzialità e che forse soltanto adesso, attraverso i finanziamenti del PNRR, riuscirà a riconvertire e a ridare vita ai suoi contenitori vuoti».

Davide Ippaso, responsabile sindacale Confesercenti

«Basta vedere – prosegue Ippaso – anche il San Bartolo, per anni considerato soltanto una ‘barriera’ nei confronti della vicina Romagna e che, invece, da un punto di vista turistico ed economico è una fucina di possibilità impressionanti, sia per Pesaro, sia per gli altri comuni del territorio. Non tutte le attività commerciali e ricettive della città, infine, sono adeguate alle esigenze dell’attuale clientela, che, soprattutto in ambito turistico, può scegliere in un mercato molto competitivo, anche in termini economici».

Confesercenti ribadisce la necessità di fare sistema: «La città ha tutte le possibilità per trovare e sviluppare una sua ‘cifra’ – aggiunge Ippaso – e secondo noi ‘Pesaro 2024’ dovrebbe essere il volano per imprimere quel deciso cambio di marcia che auspichiamo da tempo. Questo, però, succederà soltanto se facciamo sistema: operatori, amministrazioni, soggetti che operano a vario livello nel sociale, enti pubblici. Noi come Confesercenti ci saremo e siamo pronti a fare la nostra parte per una crescita della quale beneficeremo tutti».

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