Pesaro

Pesaro, via libera alla variante di Largo Tre Martiri: non si tocca la viabilità

Dallasta: «Un fabbricato di 4 piani è sbagliato». Della Dora: «Sono 600 mq in meno». Ricci: «La destra starà sempre all'opposizione»

PESARO – Via libera del Consiglio alla delibera di largo Tre Martiri e all’emendamento che mette “nero su bianco” che la viabilità rimarrà invariata.

Il Consiglio ha discusso dell’“Adozione definitiva di variante sostanziale al Prg relativamente all’intervento urbanistico unitario “Largo Tre Martiriai fini della suddivisione dello stesso in quattro sub-comparti autonomi di attuazione e nella flessibilizzazione delle destinazioni d’uso”. Il documento, dopo la sospensione chiesta nell’ultima assise (11 marzo) è stato ripreso per il secondo passaggio in Consiglio comunale.

È stata quindi l’assessora alla Rapidità Mila Della Dora, con delega all’Urbanistica, a riprendere la discussione della delibera, ribadendo «Il punto di partenza da cui muove il documento; che è lo stesso che sia il Consiglio, sia i cittadini possono rivendicare con orgoglio: la riqualificazione di un’area degradata che tanti pesaresi hanno sollecitato. Largo Tre Martiri è stata oggetto di occupazioni abusive e di ordinanze anti-degrado. Questo è il momento per mettere un punto fermo per la rigenerazione dell’intera zona». Della Dora ha poi aggiunto: «La delibera porta con sé altre importanti azioni: riduce di 600mq la capacità edificatoria prevista inizialmente dal Prg, è uno sgravio del carico urbanistico importante; porta con sé un piano di mitigazione che tutela ambiente e sicurezza; non ultimo, garantisce che la viabilità non si sarebbe toccata. Una promessa verbale che avevo già fatto ai residenti e che oggi metto nero su bianco in Consiglio comunale tramite un emendamento. Sono tutti elementi (la soluzione alla ‘questione ex Suzuki, la riduzione della capacità edificatoria, il Piano di mitigazione, il mantenimento della viabilità, ndr) che rivendico con orgoglio così come tanti cittadini dovrebbero fare». Della Dora ha ricordato che, «nell’incontro pubblico del 13 marzo, (così come si legge nei volantini della raccolta firme), la quasi totalità dei presenti ha richiesto solo dello stralcio della bretella e di mantenere l’attuale viabilità. Che è ciò che chiedo al Consiglio comunale di votare».

Per Dallasta: «Le responsabilità sono della politica che ha inciso troppo ed è scesa a compromessi per vecchie promesse fatte. C’è un intero quartiere oggetto di una previsione sbagliata e irrealizzabile». «Come variante non è accettabile; ora fate emendamento in cui togliete la bretella e al centro lasciate un fabbricato di 4 piani». E poi, «Raccontiamo la verità: a 20 anni dal vecchio PRG i privati non hanno messo in atto alcuna richiesta, per cui la pubblica amministrazione è libera di fare quello che vuole, anche revocare interamente l’edificabilità, ridurla o dimezzarla. L’amministrazione doveva avere il coraggio di cambiare la delibera, perché è sbagliata».

Il consigliere Fdi Malandrino ha ricordato: «Non si sposa con il claim ‘basta consumo suolo’, ‘costruire sul costruito’ e ‘stop alla impermeabilizzazione del suolo’ dell’Amministrazione. In questa delibera c’è tutto il contrario di ciò che andrebbe fatto in materia urbanistica. Salverei solo la parte dell’ex Suzuki». Sulla viabilità, «La delibera proponeva una cosa assurda che si è deciso di stralciare per pura convenienza elettorale. Vanno studiati bene i flussi di traffico della zona considerando che le condizioni attuali sono già problematiche peggioreranno con le nuove concessioni».

Castellani della lista Operativi ha detto: «Si è perso lo spirito con cui è nata questa delibera, volta a risolvere il problema dell’entrata a Pesaro da nord, il nostro biglietto da visita. Oggi la prima immagine della città è un rudere, che segue anche nel ponte quando si iniziano a vedere gli Orti Giuli. La scelta peggiore è lasciare le cose così».

Lisetta Sperindei ha evidenziato: «La reazione dei cittadini è stata troppo grande per non essere raccolta. Serve una progettazione condivisa coi residenti».

Per il leghista Andreolli: «Difficile comprendere il perché si sta procedendo di fretta su una scelta che non troverà compimento in questa legislatura. Non si può lasciare sospeso tra una legislatura e l’altra un tema che non è condiviso da un pezzo importante della popolazione e da parte della maggioranza. Fermiamoci, ragioniamo dell’inizio e non gettiamo anche ciò che c’è di buono nel progetto. Serve un percorso condiviso».

G. Marchionni: «Oggi è giusto ricordare chi si è presa la responsabilità di ascoltare i cittadini e di farsi voce della cittadinanza che chiede di evitare che la delibera trovi attuazione in questa legislatura. Credo che il coraggio che gli amministratori devono avere davanti a quanto richiesto dalla città sia tutto».

Bellucci del Pd: «La delibera è per tutti i cittadini, non solo per i residenti di Soria, la cui protesta è stata ascoltata e recepita con un impegno formale».

È stato poi il momento del sindaco Matteo Ricci, intervenuto sulla questione: «È normale che quando ci sono delle cose che cambiano ci siano dei cittadini che protestano. Non è normale che l’opposizione non avendo argomenti in campagna elettorale, si attacchi alla protesta di un comitato, legittimo e spontaneo. Oggi ho capito perché voi continuerete a stare all’opposizione – ha detto Ricci rivolgendosi ai consiglieri di minoranza -: avete un approccio ai problemi che tende ad evidenziarli, non a risolverli. L’assessora Della Dora è riuscita in un ambito dove, fino ad oggi, nessuno, compreso me, era mai riuscito: mettere d’accordo i privati e proprietari di quel comparto, ad accettare una variante condivisa riducendo la capacità edificatoria. Sembrava un rompicapo impossibile, invece ha messo d’accordo tutti».

Alla delibera, è stato presentato un emendamento – approvato con 18 favorevoli, 8 contrari, 2 astenuti – firmato dai capigruppo Castellani, Petretti, Vanzolini e dal consigliere Michele Gambini, su concorde indicazione dell’assessora alla Rapidità Mila Della Dora. Lo stesso è stato presentato da Castellani, che ha raccolto le istanze giunte dopo l’incontro e riportate dall’assessora che ha spinto e seguito la redazione dello stesso. L’emendamento «Mette nero su bianco una volontà politica e risponde ai cittadini che avevano necessità di essere rassicurati», ha precisato Castellani.

L’emendamento, si legge, “contempla da un lato le esigenze manifestate dal quartiere e dalla popolazione sulla viabilità con gli altrettanti legittimi diritti edificatori di soggetti che hanno proprietà nell’area” e modifica la proposta di variante con uno “stralcio della previsione dell’infrastruttura viaria di collegamento tra le vie Lungofoglia Caboto e Agostini”, con il “mantenimento della viabilità a doppio senso di marcia in via Lungofoglia Caboto, anche nel tratto iniziale della stessa; con una “modifica del progetto di zonizzazione dei comparti 3 e 4”.

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