Pesaro

Pesaro, variante di Largo Tre Martiri: il consiglio rinvia la discussione. L’opposizione: «Palazzi esorbitanti»

Il centrodestra ha chiesto chiarezza sul palazzo da 5 piani e sull'edificio al posto della ex Suzuki. Sospeso l'atto

PESARO – Variante di Largo Tre Martiri, il Consiglio Comunale sospende l’atto. Tante le polemiche.

A presentarla l’assessora Della Dora che ha detto: «La variante è finalizzata alla riqualificazione di una zona strategica della città e riguarda la suddivisione del comparto unitario previsto dal PRG vigente (PA 0.307) in quattro comparti distinti e autonomi, prevedendo al contempo una riduzione delle quantità edificabili complessive, nonché un miglioramento dell’esposizione al rischio idraulico degli edifici». Della Dora precisa che la delibera prevede, una riduzione del consumo di suolo, «la variante riduce di 600 mq la capacità edificatoria, rispetto a quanto previsto dal PRG approvato nel 2003, per l’intero intervento»; il documento comporta anche una diminuzione del rischio idraulico degli edifici, «le previsioni di variante sono state supportate da uno studio di mitigazione, approvato dall’autorità competente, che ne assicura una valutazione ambientale e di messa in sicurezza dal punto di vista idraulico dei corpi edilizi previsti» e una riqualificazione ambientale e urbanistica, «che è il valore aggiunto di questa variante, e che è destinato in particolare all’area ‘ex Suzuki’, una delle porte principali di Pesaro». L’assessora ha precisato che, «La variante adottata non modifica il sistema infrastrutturale della viabilità che è quello previsto dal Prg, da oltre 20 anni (dicembre 2003)» prima di «fare memoria delle lamentele del quartiere su un’area in stato di degrado» e di sottolineare che «si stanno dando informazioni sbagliate nel momento in cui si racconta una variante urbanistica che intacca la viabilità; si sta andando fuori tema».

Il consigliere Redaelli, ha chiesto un primo rinvio della discussione (respinto con 14 voti; 12 i favorevoli), «Perché sono emersi dubbi e criticità. È stato già calendarizzato un incontro pubblico con il Quartiere per mercoledì sera; riteniamo opportuno che la discussione segua tale data».

Dallasta ha riferito «Apprezziamo che Amministrazione provi a valorizzare l’area, quella ‘ex Suzuki’ è uno degli ecomostri della città, ed era indispensabile sbloccare una situazione ferma al Prg del 2000. Ma non si può pretendere di condividere una soluzione che ha una previsione urbanistica ‘da pazzi’. Le volumetrie concesse erano già esorbitanti, con la delibera vengono limate ma rimangono comunque elevatissime». Sulla viabilità, «Ok, la variante non la modifica ma non possiamo accettare la costruzione di un edificio di 5 piani», né «di farne uno nell’ex Suzuki, a pochi metri dal Foglia, sproporzionato per le dimensioni, e che cozza con un’area caratterizzata dalla vicina rocca». Contestata anche la previsione di «10/15 appartamenti che sfoceranno sulla statale».

Malandrino: «Abbiamo pregato l’Amministrazione di fugare le perplessità. Il Prg vigente non tiene conto dell’esigenze di una città che è cambiata e di una richiesta di nuovi edifici diversa da quella che poteva esserci 20 anni fa. Si va avanti con varianti su varianti che, a mio avviso, portano a concepire la città a macchia di leopardo».

Andreolli: «Il portare a compimento la delibera comporterà un cambiamento della circolazione. La soluzione più equilibrata va trovata prima dell’adozione definitiva dell’atto. Chiediamo che entro il terzo passaggio si trovi un compromesso adeguato».

Tomas Nobili: «La delibera sblocca una situazione di stallo, in particolare collegata all’‘ex Suzuki’, un ecomostro alle porte della città. Il comparto unico del Prg costringeva i proprietari a un accordo difficilmente raggiungibile». Sulla partecipazione del Quartiere, «L’accordo, il supporto e la verifica dell’intervento sarà condiviso, il fatto è già inserito tra le prescrizioni tecniche». Il documento, «Diminuisce la cubatura edificabile, e la distribuisce in modo più omogeneo. Importante anche la mitigazione del rischio idrogeologico della zona».

Castellani: «Lo snodo in oggetto è già pericoloso»; sull’ecomostro, «è la copertina della città; serviva una soluzione. È stato difficile giungere a questo risultato».

Per Bellucci: «non ci sono state osservazioni, sono giunte preoccupazione non ufficializzate dal Quartiere, seguite a una riunione svolta senza professionisti e tecnici».

Il Consiglio ha poi valutato la richiesta di sospensiva della discussione dell’atto (sarà ripresa nel prossimo Consiglio utile) sottoscritta da 12 consiglieri (Michele Gambini, Iacopini, Tomas Nobili, Petretti, Leonardi, Vanzolini, Lugli, Sperindei, Andreolli, Redaelli, Malandrino, Dallasta,) che ha ottenuto 16 sì (7 i contrari; 4 gli astenuti).

Michele Gambini: «Può capitare che emergano delle necessità di chiarimento che possono essere soddisfatte. L’obiettivo è condiviso, ci sono dei vincoli forti, abbiamo un Prg che ha fatto previsioni sovradimensionate». E ancora, «non ho dubbi particolari sulla variante, ma credo sia giusto sospendere il Consiglio comunale e rimettere all’ordine del giorno la delibera». Questo perché «Abbiamo compreso che ci sono dubbi, sappiamo che i margini di modifica sono stretti; prendiamo atto che non si è fatta un’assemblea di Quartiere prima del secondo passaggio; esercitiamo un rispetto formale posticipando la discussione. Sgonfiamo la portata politica della sospensiva: il Consiglio comunale decide una prerogativa, mi pare sia una scelta ‘sana’».

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