Pesaro

Pesaro, vandali in chiesa: il parroco perdona ma è polemica tra Salvini e il presidente del Quartiere

Don Lorenzo Volponi ha affisso un cartello per i bulli. Il leader della Lega parla di «servizio militare» e Tayeb risponde: «Sciacallaggio»

Il messaggio del parroco Don Lorenzo Volponi

PESARO – Vandali alla chiesa di Villa San Martino, il parroco Don Lorenzo Volponi, lascia un cartello per i bulli.

Domenica il sacerdote aveva raccontato durante l’omelia quanto successo. Dei ragazzini avevano cosparso la chiesa di gel per le mani e avevano tentato di dargli fuoco. Poi avevano preso le offerte dei fedeli.

Un episodio simile era avvenuto qualche tempo prima alla chiesa di San Luigi Gonzaga. Il parroco ha lasciato un cartello affisso sulla porta della chiesa. «Caro giovane che stai entrando a dare fastidio – si legge nel cartello all’ingresso – volevo solo dirti che nonostante tutto ti voglio bene. Forse non ti interessa, ma ti prego, non scappare, cercami, parliamo… ti perdono. Ti voglio solo abbracciare. Dio ti ama pazzamente». 

Il perdono c’è stato, ma il fatto ha avuto un’eco nazionale perché Matteo Salvini, leader della Lega ha ripreso la notizia e commentato: «Così giovani e così cretini. Educazione civica e servizio militare, ecco cosa serve».

La replica al post è arrivata dal presidente del quartiere 10 Villa San Martino, Sami Tayeb. «Caro Salvini noto che non ti sei lasciato perdere l’occasione di sciacallare sui problemi di altri. Voglio però concentrarmi sulle tue soluzioni. Sull’educazione civica nulla da dire ma trovo che proporre in questo periodo il servizio militare sia aberrante e irrispettoso verso chi sta lavorando per la pace, verso gli insegnanti che in ogni scuola stanno insegnando l’importanza della pace e soprattutto verso noi giovani che forse più di ogni altra categoria d’età ripudiamo la guerra. Quindi la prossima volta che le arriva una notizia su un fatto che è successo in un contesto che lei non conosce, faccia un bel respiro, conti fino a dieci ed eviti di sciacallarci sopra. Io dal mio piccolo ruolo di presidente di quartiere farò il possibile per fare si che la delinquenza venga combattuta con l’unica arma della quale abbiamo bisogno, ovvero quella dell’educazione».

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