Pesaro

Pesaro Urbino, 540 le ingiunzioni per chi non ha pagato le multe Covid

Da inizio pandemia 2.448 violazioni per spostamenti e comportamenti non corretti. Il Prefetto: «Non dobbiamo abbassare la guardia»

I carabinieri di Pesaro

PESARO – Altri controlli e altre multe per il mancato rispetto delle misure anti-covid. Sono 540 le persone in provincia di Pesaro che non le hanno pagate dall’inizio della pandemia e per loro è scattato il decreto ingiuntivo.

Nel corso dell’ultimo week end (30-31gennaio 2021) sono stati effettuati 873 controlli sull’osservanza delle misure di contenimento anti-covid.

Le violazioni accertate, con la contestuale elevazione dei verbali di contestazione, sono state 14.

Sempre nel week end sono stati eseguiti 450 controlli in esercizi commerciali con la contestazione di un illecito.

Con quelli di questo ultimo fine settimana, i controlli complessivi del mese di gennaio ammontano a 11.564 con l’accertamento di 214 violazioni delle prescrizioni anti-covid.

Sempre nel mese di gennaio il totale di controlli sul rispetto delle misure di contenimento  da parte degli esercizi commerciali ha raggiunto il numero di 4.100 con  la contestazione di 6 illeciti ai relativi titolari e 4 chiusure provvisorie dell’attività.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, il numero dei controlli ha raggiunto quota 133.683 con la  contestazione di 2.448 violazioni.

Altri 47.444 controlli hanno riguardato gli esercizi commerciali con l’accertamento di 68 illeciti e la chiusura provvisoria di 21 attività.

Dopo la notificazione delle prime 170 ordinanze ingiuntive nei confronti dei trasgressori che non si sono avvalsi della facoltà di pagare le sanzioni in misura ridotta o di presentare scritti difensivi, sono in via di adozione ulteriori 370 ordinanze ingiuntive che portano il totale a 540 provvedimenti definiti. Sono in corso di emanazione anche le ordinanze di applicazione delle sanzioni accessorie delle chiusure delle attività per un periodo da 5 a 30 giorni nei confronti di titolari degli esercizi commerciali che hanno violato le prescrizioni anti-covid.

Prosegue intanto l’attività ispettiva dello specifico gruppo istituito presso la Prefettura e composto dall’Ispettorato territoriale del lavoro, con funzioni anche di coordinamento, dall’ASUR, dal Nucleo Ispettivo dell’Arma dei Carabinieri e dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco.

Dei 190 accessi  ispettivi effettuati sino ad oggi il 28%  ha riguardato il settore delle costruzioni, il 38% quello dell’industria manifatturiera e il 19% il settore ricettivo e della ristorazione

In 20 casi le violazioni accertate hanno comportato la sospensione temporanea dell’attività aziendale, mentre in 120 sono state accertate violazioni meno gravi, tutte tempestivamente regolarizzate.

Continuerà anche nelle prossime settimane l’azione di controllo delle Forze di polizia e delle Polizie Locali sull’osservanza delle misure di contenimento del contagio da covid-19.

A questo riguardo, il Prefetto Lapolla rinnova l’invito ai cittadini a rispettare puntualmente gli obblighi di distanziamento e di uso delle mascherine e a continuare a tenere comportamenti improntati alla prudenza e al rispetto delle regole. «Il passaggio della nostra regione nella fascia gialla non deve indurre ad abbassare la guardia, tutt’altro – evidenzia il Prefetto Lapolla – la battaglia contro il covid-19 sarà ancora lunga: sta a tutti noi collaborare con le istituzioni preposte, in primo luogo col sistema sanitario, affinchè progressivamente si possano ripristinare condizioni di normalità e si possa guardare al futuro con maggiore fiducia.

La ripresa dell’attività didattica in presenza nelle Scuole superiori di secondo grado secondo le indicazioni contenute nei documenti operativi redatti dalla Prefettura e ai quali hanno concorso le autorità scolastiche, il gestore del trasporto pubblico, le Amministrazioni locali e la Regione -aggiunge il Prefetto – dimostra, a questo riguardo, come l’adozione di strategie condivise e la piena unità di intenti possano concorrere a risolvere alcune delle maggiori problematiche connesse all’emergenza sanitaria».

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