Pesaro

Pesaro, torre di 30 metri con antenne per la telefonia a Soria. Gli ambientalisti: «Preoccupati per la salute pubblica»

Italia Nostra, La Lupus in Fabula, Legambiente, Wwf avvertono: «La comunità scientifica rileva possibili effetti cancerogeni dei campi elettromagnetici»

Antenna 5g

PESARO – Un ripetitore alto 30 metri con 6 antenne e 3 parabole a Soria scatena l’ira delle associazione ambientaliste che fanno da sponda alle preoccupazioni dei residenti. Italia Nostra, La Lupus in Fabula, Legambiente, WWF avvertono: «Il Comune di Pesaro ha autorizzato, così si apprende dalla determina del 22/03/2022 pubblicata sull’Albo Pretorio, la società Iliad ad installare nel quartiere di Soria una stazione radio base per la telefonia mobile, costituita da una torre alta 30 metri su cui saranno installate 6 antenne, 3 parabole, 7 RFM e, nell’area recintata, due apparati per la raccolta e propagazione dei dati. Il tutto concedendo tra l’altro l’uso di un terreno di proprietà comunale in cambio di un affitto che in genere è piuttosto cospicuo: si potrebbe arrivare fino a 50.000 euro all’anno».

L’area è quella tra via Marco Fulvio Nobiliore e Lungofoglia Caboto, dove c’è un piccolo parco pubblico e un parcheggio circondato da abitazioni in cui la densità abitativa è elevata.

E proseguono: «Non comprendiamo con quale logica la scelta sia caduta su questo sito, improponibile soprattutto dal punto di vista del principio di precauzione per la salute pubblica».

Gli ambientalisti fanno notare: «La comunità scientifica infatti è concorde sui possibili effetti cancerogeni dei campi elettromagnetici, oltre ai danni genetici, deficit dell’apprendimento e della memoria e disturbi neurologici. Riteniamo che nessuno sviluppo tecnologico possa essere prioritario laddove non esistano certezze sui possibili rischi per la salute pubblica. Per non parlare dell’impatto paesaggistico: riteniamo che un’antenna di 30 metri di altezza sia visibile anche dal mare, dal San Bartolo e da tutto il quartiere Soria-Porto, senza considerare che ci troviamo a pochi metri dal fiume, tra l’altro in area esondabile.

Un aspetto non secondario è che si continua a prendere decisioni sulla testa dei cittadini senza informarli e renderli partecipi, tanto che non ne sapeva nulla neppure il consiglio di Quartiere».

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