Pesaro

Pesaro, terreni edificabili che diventano agricoli. Spot del Comune o politica green? Battaglia in Consiglio

L'amministrazione: «Non incentivare consumo del territorio». L'opposizione: «Presa d'atto che i cittadini non riescono a edificare»

PESARO – Meno consumo di suolo o spot del Comune. La polemica è servita e riguarda l’“Adozione di variante sostanziale al Prg per la riduzione del consumo di suolo e del carico urbanistico, relativamente ad alcune aree situate nel territorio comunale” presentata dall’assessora alla Rapidità Mila Della Dora.

«Ulteriori sei ettari di superficie territoriale che diventeranno terreno agricolo. La linea dell’Amministrazione è sempre stata quella di agevolare il costruire sul costruito, incentivando la riqualificazione e non aumentando le volumetrie se non estremamente necessario». Flessibilità e rapidità, le parole d’ordine della delibera: «Siamo contro il consumo del suolo e a favore del verde. Come stabilito nel documento Pesaro 2030, se da un lato vanno rispettati i diritti acquisiti dai proprietari delle aree edificabili, dall’altro vanno contemporaneamente agevolate le richieste di coloro che chiedono di far tornare agricoli i loro terreni». Le aree interessate dalla Variante sono dieci, dislocate tra i Quartiere 3 “Colline e Castelli”, 4 “Villa Fastiggi-Villa Ceccolini”, 5 “Cattabrighe – Vismara”, 7 “Muraglia-Montegranaro” e 10 “Villa San Martino”, per una superficie territoriale complessiva pari a 62.858 mq, e una superficie netta edificabile in riduzione pari a 14.519 mq. «Si tratta di un altro intervento strategico importante, che dal 2015 ad oggi conta 124 ettari di suolo “trasformato”, per una superficie netta edificabile in riduzione di circa 50.000 mq. Un indirizzo preciso, che denota attenzione al costruire nel costruito, verso un nuovo modello di edilizia sostenibile». 

Ma la chiave di lettura per l’opposizione è un’altra. Per Redaelli: «Non c’è alcuna politica urbanistica “green”, semmai una presa d’atto della richiesta di 10 cittadini che in modo corretto, e che sosterremo, rinunciano a dei diritti edificatori (per i quali hanno pagato tasse per anni). È un campanello d’allarme: delibera sottolinea che gli strumenti urbanistici non sono aderenti alle esigenze e fa capire qual è la situazione degli investimenti in città». 

Il sindaco Ricci ha ribattuto in aula: «Chiunque abita in città sa che il mercato immobiliare pesarese tira. Il prezzo delle case è alto, ci sono molte compravendite, abbiamo un problema sugli affitti pazzesco. Non è un momento “fermo”, semplicemente è cambiato per una serie di circostanze tra cui l’indirizzo dato dal Comune. Una direzione ben chiara: favorire la trasformazione del costruito, non incentivare il consumo dei territori. Sono il primo sindaco che non spinge sull’estensione della città, ma che prova a flessibilizzare. È un dato verificato e certificato anche da uno dei cento indicatori della Rete dei Comuni Sostenibili». 

Castellani: «Questa è una delibera che ci fa piacere, perché prosegue una politica avviata dall’altra legislatura». 

Critiche anche da Andreolli: «È da rivedere la modalità con cui si attuano queste trasformazioni; ad oggi accogliamo tutte le richieste senza avere un reale obiettivo o strategicità. La presa d’atto la fanno i cittadini che, legittimamente, comprendono che le loro aree sono già agricole, e che non ci potranno costruire»

Dallasta: «Nel 2000 l’Amministrazione ha fatto un Prg sovradimensionato. È 23 anni che i cittadini si trovano a pagare l’Imu su un terreno su cui è impossibile costruire a causa delle lottizzazioni previste dal Piano». Riferendosi all’Amministrazione ha aggiunto: «Bravi a trasformare vostri errori in meriti; errori su cui si stanno mettendo pezze e per i quali i cittadini pagano». 

Mattioli: «Siamo a favore del verde, come ricorda il progetto dell’Agenda 2030. La delibera è stata adottata dopo gli incontri con i proprietari; incontri che, nel tempo, ci hanno permesso di rendere il Prg più adeguato alle necessità». 

G. Marchionni: «Non c’è nulla da festeggiare. La delibera fotografa un territorio che sta soffrendo e dimostra la povertà del mondo imprenditoriale. C’è una discrepanza tra gli obiettivi dell’Amministrazione e la realtà». 

Malandrino: «Sentir parlare della delibera legandola a una svolta green fa sorridere. Qualcuno sta raccontando una città che non c’è. La realtà è che i cittadini stanno pagando tasse per un terreno edificabile in cui non verrà mai edificato nulla e per il quale pagano le tasse». 

Lugli: «Il M5S soddisfatto del trend dei cittadini e della linea intrapresa dall’Amministrazione. C’è un grosso impegno dell’assessorato dell’Ambiente, ad esempio con il progetto legato alla strategia FEVer, per una città più pulita».

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