Pesaro

Pesaro, targa di Craxi imbrattata. Pci: «Sia rimossa»

Appena inaugurata ai giardini di piazzale Matteotti ed è apparsa la scritta "latitante". Gabucci: «Abbiamo visto partigianeria di una certa sinistra»

Bobo Craxi e Ricci all'inaugurazione dei giardini

PESARO – Imbrattata e derisa. Continuano le polemiche per l’intitolazione dei giardini di piazzale Matteotti a Bettino Craxi. E il Pci chiede di rimuoverla.

Un personaggio divisivo, tanto che durante l’inaugurazione c’erano stati momenti di tensione. E da venerdì scorso prima è stato trovato un sacchetto con le feci di cane appeso alla targa, poi la scritta “latitante”. Polemiche su polemiche.

Il Pci ne chiede la rimozione: «Ci si aspettava, a seguito del moto di indignazione suscitato nella città di Pesaro per la dedica di una targa a Bettino Craxi, la doverosa autocritica da parte del Sindaco Matteo Ricci, e il conseguente recesso di questa assurda decisione, che ha suscitato lo sconcerto di partiti, associazioni, sindacati di polizia e soprattutto di numerosi cittadini, i quali hanno assistito sconvolti all’intitolazione in favore di un personaggio politico per anni latitante in Tunisia.

Il PCI di Pesaro-Urbino era già intervenuto a febbraio sulla vicenda, chiedendo al Sindaco di astenersi dal suo proposito, con la nostra proposta alternativa di dedicare una via al segretario comunista Enrico Berlinguer, alfiere della “questione morale”.

Al contrario il Sindaco di Pesaro, che è anche dirigente nazionale del PD, ha voluto portare a termine il suo progetto, suscitando persino l’ostilità di consiglieri comunali e di quartiere della sua stessa maggioranza.

Il PCI di Pesaro-Urbino ritiene a questo punto impellente una risoluzione radicale della vicenda, che preveda l’immediata rimozione della targa e la dedica del luogo a un personaggio illustre della cultura della nostra Provincia, come lo scrittore Paolo Volponi: chiediamo pertanto che il Sindaco le disponga quanto prima, e provveda a fare ammenda verso la Città per questa sua decisione grave, ingiustificata, e mal ponderata».

Difende la scelta del sindaco Lionello Gabucci, socialista del Psi: «Ho aspettato una presa di posizione, una condanna allo spettacolo indegno e antidemocratico successo venerdì 31 alla intitolazione dei giardinetti a Benedetto Craxi da parte di qualche vecchio compagno socialista dell’epoca. Tutti zitti, proni, muti, attenti alle dinamiche e agli interessi di bottega delle elezioni regionali. Non ero volutamente presente per non avallare passerelle a qualche personaggio polititico. Volgare il declassare l’intitolazione di una via a dei miseri cespugli pomposamente definiti giardini. Una mossa, un evento mediatico sicuramente non riuscito per Ricci, infatti non ne ha fatto menzione nei suoi invadenti social! Una campana che suona male per il sindaco e qualche candidato alle regionali. Quello che più fa riflettere è l’odio, la partigianeria di una certa sinistra ancora nostalgicamente comunista nei confronti di Craxi. Quella stessa sinistra che si proclama pacifista, accogliente, democratica. Questi contestatori, queste anime pure, dove erano quando nella nostra città governava una giunta PCI –PSI?»

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