Pesaro

Pesaro, anche il sindacato di polizia Silp contrario alla via per Craxi. «Si intitoli alla Loi»

Pierpaolo Frega, segretario Silp Cgil, non accetta l'idea del sindaco Matteo Ricci e chiede di dedicare la strada cittadina alla prima donna in polizia uccisa dalla mafia

Emanuela Loi, la prima donna della Polizia a cadere sul campo per mano di una mafia

PESARO – Una strada per Bettino Craxi. La proposta del sindaco di Pesaro Matteo Ricci di intitolare una via per l’ex leader socialista ha lasciato strascichi polemici. A partire dall’ex sindaco Oriano Giovanelli che ha ricordato le condanne ricevute da Craxi per Tangentopoli.

Anche il sindacato di polizia Silp Cgil interviene con il segretario Pierpaolo Frega: «No Sindaco, questa volta non siamo d’accordo. Ci accusano da anni di appoggiare ogni sua scelta, di non essere mai in contrasto, ma questa volta non possiamo accettarla l’idea di intitolare una strada a Bettino Craxi. La spasmodica ricerca di chiudere i conti col passato, provare a riabilitare persone e momenti che hanno segnato poco nel bene e abbastanza nel male stagioni della nostra nazione, non può essere una mannaia che scende sulla testa dei cittadini a prescindere, nè tantomeno essere argomento “divisivo” nella cittadinanza soprattutto in un periodo in cui l’appartenenza politica è assimilabile ai tifosi da curva ultrà. Amministrare vuol dire anche fare proposte che uniscano, aggreghino e che non necessariamente siano esperimenti da laboratorio politico. Come poliziotti che vivono e operano nella nostra città, lanciamo una proposta che crediamo possa essere aggregante e condivisa da tutti: intitoliamo la via ad Emanuela Loi, la prima donna della Polizia a cadere sul campo per mano di una mafia che nella stagione delle stragi ci tolse Falcone e Borsellino. 

La Loi è donna da ricordare, la cui memoria deve essere tramandata ai nostri nipoti.  La storia ha già detto parecchio anzi troppo su Bettino Craxi. Mentre la Loi saltava in aria e il suo corpo nemmeno riusciva ad essere ricomposto, dando la vita per lo Stato, c’è chi scelse la latitanza e non il dorato esilio come si tenta da tempo di far credere. Siamo convinti che il sindaco saprà valutare e dare peso alle sue scelte».

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