Pesaro

Pesaro, screening nelle scuole: adesione al 65%: 16 positivi

Test rapidi per 5.104 persone tra studenti, docenti e ata su 9.500. Ricci: «Grande risultato, ora secondo giro, ma la Regione faccia la sua parte»

Un momento dello screening

PESARO – Screening scuole sicure. Il 65% dei ragazzi ha aderito. Durante le quattro giornate di tamponi sono state tamponate 5.104 persone negli istituti superiori (4.568 studenti, 536 docenti e personale ATA). Di questi 16 sono risultati positivi (12 studenti, 4 tra docenti e personale ATA). Al monitoraggio delle superiori, si aggiunge quello delle scuole d’infanzia e nidi, che ha visto sottoporsi a tampone 115 persone, di cui 0 risultati positivi.

Lo screening coinvolgeva 367 classi delle scuole secondarie di secondo grado di Pesaro, 8.478 studenti, 1.117 tra docenti e personale Ata, 35 tra medici e infermieri e altri 50 volontari tra CRI e Protezione Civile.

«Esperimento riuscito» dice il sindaco Matteo Ricci commentando l’operazione voluta dal Comune per permettere ai ragazzi di tornare in classe in sicurezza. «Risultati straordinari che devono essere un modello per l’intera Regione Marche – commenta -. La partecipazione degli studenti è stata alta». Il 65% dei ragazzi ha aderito allo screening, una parte di chi non lo ha fatto era già stato controllato tramite le società sportive o alternanza scuola lavoro. «Per un monitoraggio complessivo di circa l’80% – ipotizza -, una fotografia molto realistica della comunità scolastica».

Un grande lavoro, «ma che va ripetuto. Sono stati rilevati solo 16 positivi asintomatici, che avrebbero potuto infettare tantissime persone, come amici, familiari e persone più deboli».  

La conferenza stampa per illustrare i risultati dell’operazione

Ora l’appello alla Regione, per uno screening periodico. «Alla luce di ciò che è stato fatto a Pesaro, bisognerebbe ripensare all’opportunità di tamponare tutti gli studenti delle Marche. Hanno lo stesso diritto di andare a scuola in sicurezza, avuto dai ragazzi pesaresi. Teniamo da parte la politica perché parliamo della salute di tutti: se una cosa è valida e serve, deve essere eseguita, a maggior ragione in una regione che ha la disponibilità di tamponi». Un lavoro dal quale sono emersi dati statistici importanti, «ci auguriamo che la Regione torni sui suoi passi e accolga, come aveva inizialmente fatto, la nostra proposta».

Per organizzare il secondo giro «abbiamo bisogno di capire le intenzioni della Regione entro una settimana: oggi manderò ufficialmente una lettera al presidente Acquaroli, all’assessore Saltamartini, spiegando la bontà dell’esperimento pesarese e chiedendo ufficialmente di fare loro lo screening di massa nelle scuole superiori e medie. Se accetteranno saremo i primi ad applaudire all’iniziativa della Regione, altrimenti ci organizzeremo per farlo noi, valutando l’opzione delle scuole medie».  

Un messaggio chiaro dopo tante polemiche tra Comune e Regione, piccata nella risposta.

Un lavoro coordinato da AIL, Croce Rossa, la Protezione Civile, i medici e infermieri. Macchina amministrativa coordinata dall’assessore alla Coesione Mila Della Dora e alla Crescita Giuliana Ceccarelli.

Al fianco del Comune anche Aspes, «Spero che la Regione accolga l’appello di sindaco e scuole – afferma il presidente Luca Pieri -. Ai numeri dati si aggiungono quelli fatti quotidianamente nelle farmacie. Quando è partito lo screening nelle scuole c’è stato un vero e proprio effetto domino, con una ripresa molto forte dei controlli in farmacia da parte della cittadinanza».  

«Orgoglioso di aver partecipato, un’iniziativa molto sentita. Pronti a ripeterla nuovamente», ha concluso Ugo Schiaratura, capo della Protezione Civile locale.  

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