Pesaro

Pesaro, rigettato il concordato di Berloni: ricorso per evitare il fallimento

Alex Huang aveva presentato una proposta per il rilancio. Ma il tribunale l'ha respinta. Cgil e Cisl: «Perdiamo un marchio storico»

Berloni

PESARO – Berloni, la proposta di concordato è stata rigettata. Ora si apre la scure del fallimento. Ma i liquidatori sono pronti a presentare ricorso.

La storica azienda di cucine marchigiana era stata messa in liquidazione alla fine del 2019. All’asta indetta dal tribunale di Pesaro l’aggiudicatario fu la Treasure Win di proprietà del taiwanese Alex Huang. L’imprenditore, ceo della multinazionale Thermos Company, con base a Schaumburg (Usa, Illinois), il più grande produttore di thermos e contenitori isolanti per alimenti e bevande del mondo, era già socio di Berloni nella cordata targata Taiwan che ne tentò il rilancio nel 2014.

Non essendo stato possibile acquisire più del 65% del capitale, l’imprenditore aveva optato per la soluzione del concordato facendo un’offerta con la previsione del pagamento immediato e totale. Una operazione da 2,5 milioni di euro con cui pagare debiti e ripartire.
Ma venerdì scorso, il giudice ha respinto la proposta di concordato aprendo di fatto la strada del fallimento. I legali sono però pronti a fare ricorso e presentarlo entro la settimana in corte d’appello per evitare il fallimento.

Giusppe Lograno, sindacalista Fillea Cgil sottolinea: «C’è grande delusione. Oggi ci sono famiglie che devono avere decine di migliaia di euro tra buste paga e tfr. E persino i soldi del primo concordato. Nessuno crede più a una continuità lavorativa, ora rivogliamo i soldi che spettano ai dipendenti. Il marchio potrebbe essere portato via da Pesaro per una produzione anche all’estero».

Per il sindacalista Cisl Paolo Ferri «una vicenda che ci lascia l’amaro in bocca. Un’azienda storica del territorio, una perdita importante in un momento in cui l’industria e il legno stanno andando bene con ordinativi, fatturati ed export».

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