Pesaro

Pesaro, Redaelli: «Caso Elvezia un paradosso: il Comune punisce chi sostiene i soggetti fragili»

Il consigliere di Centrodestra: «L'amministrazione deve sostenere le realtà virtuose che operano per l'inclusione»

Michele Redaelli

PESARO – Il caso dell’Hotel Elvezia solleva critiche da parte dell’opposizione.

In atto c’è un contenzioso tra la struttura che in epoca covid aveva ospitato persone senzatetto nell’ambito dell’emergenza freddo, e la multa comminata per alcune irregolarità all’impianto antiincendio.

Michele Redaelli, consigliere di Centrodestra sbotta: «Il caso mostra un’Amministrazione sempre più distante dai bisogni reali dei cittadini e che addirittura arriva al paradosso di punire chi opera a sostegno dei fragili, anche su mandato dell’amministrazione stessa. L’emergenza abitativa è una triste realtà anche a Pesaro e colpisce sempre più persone, senza fare distinzioni di sesso, nazionalità o età. I progetti avviati in questi anni non sono sufficienti a coprire un bisogno in crescita e ancora troppe volte sommerso. Serve fare di più e meglio. Questo è il grido di allarme che come consigliere comunale ho raccolto sia incontrando in prima persona donne e uomini in difficoltà sia avendo avuto modo di visitare diverse realtà che operano in modo virtuoso nel settore dell’emergenza abitativa».

Per Redaelli «l’Hotel Elvezia, guidato da Andrea Verde, ha dato e sta dando un enorme contributo e fortunatamente non è l’unica. Non è certo il caso di entrare nei dettagli burocratici della vicenda che riguarda la multa comminata all’Elvezia. È il punto politico che mi interessa. Nessuno è stato in grado di ringraziare pubblicamente questa realtà per l’impegno profuso, che è stato evidente ed indiscutibile. Lo faccio io, come ho già avuto modo di fare anche di persona. Purtroppo in questi anni, anche in questo settore, abbiamo visto tanti annunci, nastri tagliati e poca sostanza. Accoglienza, integrazione e lotta alle povertà sono parole che trovano casa solo nell’associazionismo e nelle tante persone di buona volontà che si spendono quotidianamente. Per affrontare le fragilità e le povertà non è possibile, a mio avviso, fare a meno del contributo della società nella sua interezza, in spirito sussidiario e solidale – chiude Redaelli – L’Amministrazione deve assolutamente riconoscere e sostenere le realtà virtuose presenti sul territorio, promuoverne la nascita e custodirne lo sviluppo. Occorre una coprogettazione reale, alla pari, libera da vincoli di appartenenza vocata unicamente all’individuazione dei bisogni ed alla costruzione di risposte strutturali ed inclusive».

© riproduzione riservata