Pesaro

Pesaro, la realtà virtuale per la sicurezza sul lavoro

Presentato in Confindustria un visore a realtà aumentata che riconosce i rischi nelle aziende. Via libera ai corsi di formazione

Un visore di realtà virtuale, foto Pixabay

PESARO – Utilizzare la realtà virtuale per aumentare gli standard di sicurezza nel lavoro: si chiama “Virtual Safety” ed ha fatto presa anche sugli imprenditori pesaresi. La modalità innovativa per erogare corsi su un ampio ventaglio di tematiche è stata presentata nella sede di Confindustria Pesaro Urbino a Palazzo Ciacchi da Serint Group Italia, in collaborazione con Assindustria Consulting.

A spingere sull’innovazione è l’utilizzo di un visore, in grado di rappresentare rischi e situazioni che possono verificarsi nell’attività lavorativa.

«L’integrazione tra metodi classici e l’utilizzo della realtà virtuale – spiega Lucia Pazzaglini, responsabile dell’area sicurezza e formazione del gruppo riminese – potenzia l’apprendimento, perché attraverso la tecnologia aumenta l’efficacia dei messaggi». La realtà virtuale permette di agire in un ambiente come effettivamente reale, ambiente creato ad hoc per veicolare più efficacemente tutte le informazioni necessarie rivolte al nostro sistema di apprendimento: i partecipanti possono così provare attivamente, in situazioni realistiche, le indicazioni apprese teoricamente, con comportamenti diversi in ambiti differenti, in un clima coinvolgente e anche divertente.

Le simulazioni presentate durante l’incontro sono flessibili, divise in livelli e moduli, i quali possono essere utilizzati in maniera contingente per costruire l’esperienza perfetta. E possono essere anche personalizzabili, «perché il corsista può immergersi completamente nell’ambiente virtuale molto simile alla propria azienda. Si tratta di un metodo straordinariamente efficace perché supera quello delle lezioni frontali – spiega Andrea Baroni, direttore di Confindustria Pesaro Urbino – e ricalca quell’idea di ‘learning by doing’, imparare facendo, che da anni stiamo diffondendo nelle scuole e nelle università per stimolare un approccio attivo e concreto al mondo del lavoro e alle principali tematiche che lo attraversano. Sono certo che l’introduzione della realtà virtuale nei processi formativi – ha concluso – permetta ai lavoratori di apprendere meglio, più velocemente ed utilizzando le informazioni nel modo più efficace, in particolare sui temi della sicurezza».

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