Pesaro

Pesaro, pedoni e ciclisti più sicuri: allo studio un sottopasso sulla Statale

Affidato l'incarico per la fattibilità del progetto. Obiettivo del Comune: «Incentivare il collegamento pedonale e ciclabile del centro storico con la zona mare»

La zona di viale della Repubblica che si incrocia con la Statale

PESARO – L’idea è quella di realizzare un sottopasso stradale sulla Statale 16 all’altezza dell’incrocio semaforico con viale della Repubblica, viale della Vittoria e largo Aldo Moro.

Il Comune, come emerge dall’albo pretorio, ha affidato un incarico esterno di progettazione per verificarne la fattibilità.

L’obiettivo del Comune è «incentivare il collegamento pedonale e ciclabile del centro storico con la zona mare mitigando la “barriera” stradale rappresentata della Strada Statale 16 nel cuore della città. Una possibile soluzione per eliminare l’interferenza tra l’utenza che impegna viale della Repubblica ed il traffico veicolare di viale della Vittoria è rappresentata dalla creazione di un sottopasso stradale sul viale che consenta di raggiungere la zona mare a pedoni e ciclisti in sicurezza, senza interferenze con le autovetture».

Verrà realizzato uno studio di fattibilità, per il quale ha ricevuto un incarico progettuale l’ingegner Marco Bianchi di Fratte di Sassofeltrio, per un importo di 17.101 euro, comprensivo di Iva. Il Comune ha proceduto con un affidamento esterno, motivandolo con il fatto che «nell’organico tecnico del Servizio Lavori Pubblici, non vi è al momento la disponibilità, anche in ordine ai carichi di lavoro, di personale tecnico che possa procedere alla progettazione».

Il sottopasso verrebbe imboccato dalle vetture provenienti dal curvone di viale Fiume e dirette verso Fano e viceversa. Sopra, invece, via libera e più tranquilla a pedoni e bici.

«Sono in fase di approvazione anche le trasformazioni urbanistiche del complesso edilizio dell’ex Bramante che si affaccia su largo Aldo Moro, pertanto l’idea di interrare viale della Vittoria in corrispondenza di viale della Repubblica potrebbe ben conciliarsi con le trasformazioni urbanistiche della zona».

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