Pesaro

Pesaro, su pozzo del Burano e grande invaso Latini (Udc): «Coinvolgere i territori e approfondire»

Il capogruppo in Regione: «Valutare le preoccupazioni di cittadini e associazioni, problematica da studiare»

L'acqua che sgorga dal Burano

PESARO URBINO – Emergenza idrica estiva, pozzo del Burano e grande invaso. Il tema dell’approvvigionamento dell’acqua per la provincia di Pesaro è molto dibattuto.

Aato in una riunione di fine anno ha ipotizzato la canalizzazione del Burano e il grande invaso. Un progetto nel territorio di Apecchio per un contenitore da 14 milioni di metri cubi d’acqua. Intervento che non trova d’accordo le associazioni ambientaliste che preferiscono un sistema di piccoli laghi. E che soprattutto chiedono un sistema decisionale partecipato per l’entroterra.

Sul caso interviene Dino Latini, capogruppo Udc in Regione. «Le preoccupazioni avanzate da più parti in provincia di Pesaro-Urbino, dopo l’assemblea dell’Aato ed anche nel recente passato, in merito al possibile utilizzo del Pozzo Burano ed al ventilato progetto di un mega invaso, meritano un approfondimento. Ci siamo attivati  da subito con l’assessorato e gli uffici competenti in Regione per  affrontare la problematica.

Riguardo al Pozzo Burano la vicenda va avanti ormai da molti anni, anche con studi finanziati dalla Regione Marche e dei quali ritengo utile verificare e valutare le risultanze o, se del caso, chiedere un ulteriore approfondimento.

Credo che occorra un confronto con i Sindaci dei territori interessati più direttamente, con i quali ci stiamo attivando, e sia importante dare ascolto e valutare le preoccupazioni di cittadini ed associazioni. Per questo intendo seguire la problematica anche con i rappresentanti del territorio che siedono in Consiglio regionale e in Giunta.

Come capogruppo Udc avevo già presentato nei mesi scorsi una mozione sulla tutela delle risorse idriche, che ha avuto anche l’appoggio dei Consiglieri Rossi, Marcozzi e Pasqui, e che prevede alcune misure tendenti ad un corretto utilizzo di questa importantissima risorsa, che avrà sempre più importanza nel futuro anche in considerazione dei cambiamenti cimatici e dell’utilizzo, a volte non corretto, che porta a sempre più frequenti crisi specialmente nei periodi estivi».

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