Pesaro

Pesaro, da un post di un anno fa polemiche accese tra Frenquellucci e Malandrino

Per il Pd «parole inaccettabili e offensive». La replica: «Aggettivo discutibile, ma strumentalizzato e mistificato»

Matteo Ricci e Francesca Frenquellucci
Matteo Ricci e Francesca Frenquellucci

PESARO – Polemica accesa tra l’esponente Fdi Daniele Malandrino e Francesca Frenquellucci. Un post di un anno fa mette benzina sul fuoco.

Tutto è iniziato con la richiesta di Malandrino affinchè il Comune potesse attivarsi per spingere le banche ad aiutare le piccole imprese. A stretto giro la risposta dell’assessore che ha ricordato come il tavolo anticrisi sia già aperto da un anno.

Poi è saltato fuori il post in cui Malandrino chiedeva se Frenquellucci fosse “normodotata”.

Il post delle polemiche


La maggioranza pesarese ha risposto con il sostegno all’assessore: «Siamo inorriditi dal comportamento offensivo e squadrista adottato nei confronti delle donne da parte di esponenti e simpatizzanti dela
destra locale – spiega il Pd con il gruppo donne Democratiche – Una settimana fa i fratelli d’Italia attaccavano e insultavano Alessia Morani con parole irripetibili, oggi un consigliere comunale dello stesso partito attacca e denigra l’assessora alle attività Economiche Francesca Frenquellucci con parole inaccettabili, ed insieme a lei offende anche tutta la categoria di persone con disabilità.
Ancora più inspiegabile è il silenzio vergognoso che la destra locale riserva a queste azioni. Neanche le parole di condanna di Giorgia Meloni sono servite a incoraggiare i suoi sostenitori a prendere le distanze da questi episodi. Ci aspettiamo dei seri provvedimenti nei confronti di questi comportamenti finora ignorati da FdI, ed esprimiamo piena solidarietà nei confronti di Francesca Frenquellucci».

Malandrino replica: «Gradirei che venisse pubblicata la verità, perchè quello che sta facendo il PD pesarese è una vergognosa mistificazione. Il post al quale fanno riferimento è di più di un anno fa e non c’è nessun riferimento sessista ma solo lo stupore e la rabbia per un provvedimento che metteva a rischio la vita delle persone. Era il 10 di Marzo 2020 in piena pandemia con ospedali pieni, malati nei tendoni, medici e paramedici allo stremo e praticamente un sistema sanitario.
L’assessore alle attività produttive in quei giorni, ribadisco di circa un anno fa, parlava di riaprire i mercati in sicurezza ed io feci questo post, pensando che era una pazzia, ed ora, dopo un anno, viene strumentalizzato come se fosse appena fatto pur sapendo benissimo che data recava e che si riferiva a tutt’altro contesto. Vale la pena ricordare inoltre che all’epoca dei fatti non ero affatto consigliere comunale come viene millantato.
Ho utilizzato un aggettivo discutibile ma ritengo sia molto più vergognosa oltreché indecorosa e scorretta la mistificazione che una certa politica sta facendo della pandemia. State quotidianamente fomentando odio sfruttando la disperazione della gente senza comprendere che alle persone non interessano queste diatribe tra partiti ma vogliono solo tornare alla normalità».

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