Pesaro

Pesaro, polo per l’infanzia 0-6 di via Rigoni: una scuola sostenibile abbracciata dal sole

Presentato l’intervento da 3,7 milioni che trasformerà l’edificio di Soria in una struttura all’avanguardia

Il progetto della scuola di via Rigoni a Pesaro

PESARO – Pesaro avrà un’altra scuola a impatto zero. Si tratta del nuovo “Polo per l’infanzia 0-6 di via Rigoni” di Soria. L’amministrazione lo realizzerà con un intervento da 3,7 milioni (di fondi Pnrr) che si articolerà in un polo 0-6 anni con un nido (per 30 bambini) e una scuola per l’infanzia (5 sezioni composte ciascuna da 25 alunni).

Riccardo Pozzi, assessore al Fare e Camilla Murgia, assessora alla Crescita e alla Gentilezza, presentano il progetto definitivo ed esecutivo approvato in giunta. «È un intervento di cui siamo davvero fieri – aggiungono -, l’edificio sarà bellissimo, colorato, funzionale ed intelligente; la sua forma “abbraccerà il sole” e il territorio attorno, sarà nZeb (Nearly Zero Energy Building, ndr) e altamente sostenibile».  

«I tempi fino ad ora sono stati rapidissimi – spiega Pozzi – In pochi mesi abbiamo fatto la gara di progettazione e affidato l’incarico; oggi approviamo il definitivo e il 2 gennaio saremo pronti per la manifestazione d’interesse per le ditte. Ditte che dovranno realizzare un edificio – precisa l’assessore con delega alle Nuove Opere – che avrà minimi costi di manutenzione, garantirà il massimo benessere visivo, percettivo, termico e di funzionalità in ogni suo centimetro sia per i bambini, sia per gli adulti che lo vivranno; e non solo in orario scolastico».  

Il nuovo Polo scolastico, che sarà abbinato agli spazi del centro polifunzionale per i servizi alla famiglia che verrà realizzato al primo piano, «legherà cultura, natura e tecnologia, nel segno dell’identità di Pesaro 2024, che guarda alla sostenibilità e al benessere dei cittadini» dicono Murgia e Pozzi. Com’è stato per la “scuola-modello” di via Lamarmora, anche in questo caso «gli spazi didattici saranno flessibili, modulari e pronti ad accogliere le innovazioni tecnologiche e pedagogiche. In via Rigoni, gli ambienti diventeranno spazi di relazione, luoghi informali di sosta e apprendimento o occasione per assemblee e piccoli spettacoli per l’intera comunità». 

L’edificio avrà una forma che “abbraccia il sole” per consentire alla luce naturale di illuminare tutte le sezioni nella stessa misura e avrà grandi aree coperte per il gioco all’aperto. Il piano terra, che accoglierà le cinque sezioni della scuola dell’infanzia (4 rivolte a sud, 1 ad ovest, la cucina, gli uffici e la mensa a nord-ovest) e il nido 0-3 (articolato sul fronte est difronte al giardino), si svilupperà attorno a un grande salone centrale polifunzionale, che avrà ampie vetrate e lucernari apribili. 

Gli assessori Murgia e Pozzi

La scuola avrà anche due ingressi pedonali, quello principale in via Rigoni e quello in via Gennari, dove è previsto il nuovo parcheggio da 15 posti di cui 2 riservati alle persone con disabilità. Diversi gli accorgimenti adottati, tra questi l’ingresso protetto da un ampio porticato coperto che consentirà ai passeggini di sostare in sicurezza e comfort e che proseguirà con un accesso a doppia vetrata. Prevista inoltre un’area spogliatoio (in cui sarà presente anche un servizio igienico accessibile dal salone centrale) per ciascuno degli accessi alla materna e al nido, «Un ambiente spesso sottovalutato – sottolinea Murgia – ma essenziale per agevolare i momenti delicati della giornata dei piccoli». Grande attenzione per i materiali utilizzati (in primis il legno, adottato come materiale strutturale), al comfort acustico (garantito dai pannelli fonoassorbenti in fibra di legno mineralizzata) e termico, determinato anche dai colori usati, «la cui scelta permette di modificare la temperatura percepita in una stanza» aggiunge Pozzi.  

«Nelle prossime settimane indicheremo dove si svolgerà la didattica quando il cantiere sarà aperto – aggiungono i due assessori – Ci stiamo confrontando con la dirigenza scolastica e il quartiere e, come fatto per la Dante Alighieri, sceglieremo la soluzione in grado di creare meno disagi possibili per famiglie, docenti e personale». 

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