PESARO – Fondazioni ed enti culturali, il sindaco annuncia la razionalizzazione. Ma il consigliere Lega Dario Andreolli non ci sta ed evidenzia un’altra realtà.
«Altro che percorso di razionalizzazione, qui siamo alla confusione. Il sindaco, con dichiarazioni contraddittorie, cerca di mettere una pezza su una situazione disastrosa ereditata sulla gestione culturale ma che lui stesso sta contribuendo ad aggravare andando avanti per tentativi».
«Si parte con un bando per la selezione del direttore della Fondazione Pescheria, 26 persone presentano domanda, poi il bando viene cestinato perché si decide – improvvisamente – che il ruolo verrà ricoperto da un dipendente comunale. Una scelta che ridicolizza le procedure pubbliche, mortifica i candidati e dimostra l’improvvisazione con cui si affrontano ruoli di responsabilità nella cultura cittadina. Siamo al paradosso: prima si fa il bando, poi si cambia idea. Prima si fanno nomine, poi si decide cosa dovranno fare. Una gestione confusa ed incoerente. A rendere ancora più grave il quadro è il giudizio di ANAC che ha fatto cadere nomine inconferibili e messo in discussione l’intero assetto delle fondazioni culturali, ora completamente allo sbando. Biancani, invece di chiarire, mescola tutto: Fondazione Pescheria, Nuovo Cinema, Centro Arti Visive, Ente Olivieri… si parla genericamente di accorpamenti, di cambi di nome, di tagli. Ma a cosa? E con quale visione? Più che un’operazione di razionalizzazione, sembra un tentativo maldestro di mettere pezze a una gestione sbagliata che oggi esplode in tutte le sue contraddizioni e la sua inefficienza, peraltro senza che mai il suo vicesindaco Vimini (da oltre 10 anni alla guida di tutto) abbia mai fatto uncenno su quelle difficoltà tecniche che Biancani usa per giustificare tutto. Ma ai silenzi siamo ormai abituati».
«Nel frattempo, si va verso una «internalizzazione»: si attinge direttamente dai dipendenti comunali per guidare strutture culturali nate – almeno in origine – per avere autonomia, competenze e relazioni. Se tutto deve ricadere nella gestione interna al Comune, allora che senso hanno ancora le Fondazioni? Biancani, nei fatti, le sta svuotando di ogni funzione, rendendole inutili. Altro che riforma: questa rischia di essere una demolizione senza progetto. Siamo davanti ad una confusione continua che brucia energie, disperde risorse economiche e umane e lascia tutti nell’incertezza. Non è il più tempodell’ennesimo annuncio».