Pesaro

Pesaro, polemiche per i tagli di vegetazione al Miralfiore. Belloni: «Pulitura per restituirlo alle famiglie»

L'assessore ha spiegato la natura degli interventi dopo il sit in dell'associazione ambientalista: liberarlo per eliminare la delinquenza

L'assessore Belloni al Miralfiore

PESARO – Liberare il parco per renderlo interamente fruibile alla comunità, questa la finalità degli interventi programmati dall’Amministrazione nei 23 ettari di Miralfiore. Enzo Belloni, assessore all’Operatività, ha spiegato, durante una conferenza itinerante nel parco, l’obiettivo del Comune: «Il Miralfiore è un parco urbano, non una foresta protetta e chi amministra la città si deve prendere della responsabilità».

Questo in risposta al sit in e alla petizione dell’associazione La voce del Miralfiore che contesta i tagli indiscriminati della vegetazione per evitare zone in cui prolifera lo spaccio.

Quella dell’Amministrazione è «di liberarlo, mettere in sicurezza questo luogo che in alcune parti viene occupato in maniera abusiva. Per farlo è necessario garantire la sicurezza a visitatori e residenti dell’area e, di pari passo, renderla viva con iniziative, spettacoli e appuntamenti», creando così «una sorta di “muro protettivo” a tutela dei cittadini».  

«Erano anni che non si faceva manutenzione – ha ricordato l’assessore – come Amministrazione l’abbiamo ripresa in carico prima del Covid, poi ci sono stati i due anni di pandemia e tutto si è fermato. Ora siamo ripartiti con gli interventi di pulitura del sottobosco per garantire, fra l’altro il transito dei veicoli delle forze dell’ordine anche nelle aree meno accessibili, che spesso sono quelle malfrequentate. E non tagliamo gli alberi, se non quelli secchi o quelli già caduti».  

Nei mesi scorsi si sono alternate visite dei carabinieri forestali e dei funzionari della Regione: «Non ci è stato rilevato alcunché, abbiamo tutte le autorizzazioni e stiamo condividendo gli interventi di questa operazione “straordinaria” e funzionale all’obiettivo. Non ci divertiamo né a fare dispetti né a spendere soldi, vogliamo “liberare” il parco; lo stiamo facendo in sinergia con le forze dell’ordine presenti quotidianamente grazie alla grande disponibilità di questura, polizia locale, guardia di finanza, vigili del fuoco e carabinieri. Una collaborazione che sta già dando i suoi frutti». 

Tra le operazioni in corso anche quella finanziata dal progetto Sprint sulla “casetta delle associazioni” presente nell’area protetta del parco, «Uno scrigno naturalistico visitabile su prenotazione (durante la Stradomenica, insieme ad Andrea Fazi, ndr) e per il quale abbiamo investito 30mila euro per le pompe del laghetto; sistemeremo anche la casetta di avvistamento sullo specchio d’acqua e le balaustre». In programma anche una collaborazione con l’istituto agrario Cecchi, «Ci siamo già attivati, abbiamo fatto due sopralluoghi insieme al dirigente scolastico e agli insegnanti».  

Sulla manifestazione di domenica, l’assessore ha puntualizzato: «Testimonia che il parco è in movimento, è amato e attira un grande interesse. Rispetto l’opinione di chi protesta con il cuore; è invece più discutibile quella di chi strumentalizza il momento e il contesto, forse con altre finalità». 

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