Pesaro, spostamento scuola Manzi: è polemica
Pesaro

Pesaro, polemiche per lo spostamento della scuola Manzi. «Sconcerto di famiglie e personale»

Andreolli, Lanzi e Marchionni: «Edificio dichiarato sicuro, ora il trasferimento. Uno spezzatino scolastico che penalizza»

PESARO – Scuola Manzi trasferita, il centrodestra rintuzza la polemica.

Dario Andreolli Consigliere comunale e capogruppo Lega Pesaro, Marco Lanzi e Giulia Marchionni consiglieri di Pesaro Svolta, componenti della commissione Servizi Educativi, evidenziano: «La vicenda della Scuola Primaria Manzi è l’ennesima dimostrazione di una gestione approssimativa e priva di visione. Famiglie e personale scolastico si trovano oggi a fare i conti con un trasferimento temuto da mesi, ma annunciato all’ultimo momento, senza condivisione, senza chiarezza, senza rispetto per chi vive ogni giorno nella scuola. Per anni l’amministrazione ha ribadito che l’immobile di via Confalonieri era sicuro, poi all’improvviso il trasferimento degli alunni: azioni antitetiche tra loro che hanno solo contribuito a generare confusione con anni di scelte riviste e stravolte, più condizionate da valutazioni immobiliari e urbanistiche che non da un reale disegno educativo e organizzativo. La decisione di smembrare la scuola Manzi tra oratori e sedi provvisorie, attraverso uno “spezzatino” scolastico che penalizza famiglie, studenti e insegnanti, è tutt’altro che riorganizzazione: qui si parla di un’improvvisazione».

«È ora di parlare chiaro. Basta con queste mezze verità da dare in pasto un po’ alla volta per addolcire l’amara realtà. Davanti alle nostre continue critiche il sindaco Biancani per mesi ha minimizzato o nascosto l’eredità pesante lasciata dal suo predecessore Ricci, il quale per anni ha scelto di non scegliere, rimandando ogni decisione e cambiando più volte le destinazioni d’uso per le scuole della zona. Un rimpallo di responsabilità che ha generato solo incertezza, conflitti, rabbia e ora sconcerto. Si tira in ballo la denatalità per giustificare l’accorpamento o la soppressione delle scuole, ma la denatalità non è una novità improvvisa, è un trend noto da anni, con dati chiari e abbondantemente elaborati. Usarla oggi come scusa significa solo voler nascondere il fallimento di una programmazione mai davvero avviata per paura di perdere consenso elettorale. Non si può continuare a trattare la scuola come un contenitore da spostare a piacimento senza alcun rispetto per le famiglie e il personale scolastico».