Pesaro

Pesaro, polemica sugli asili nido. Marchionni: «Dalla giunta Acquaroli gli stessi soldi versati da Ceriscioli, solo propaganda Pd»

La consigliera di Prima C'è Pesaro attacca la maggioranza. «I comuni non potranno farcela da soli, serve un ragionamento ampio»

PESARO – Asili nido, la replica tarda qualche ora. La consigliera Prima c’è Pesaro Giulia Marchionni risponde alla maggioranza consigliare.

«Spiace che il PD, piuttosto che condividere un documento su un tema così importante, almeno con la sua stessa maggioranza a partire dal sempre collaborativo presidente della commissione servizi educativi, Tomas Nobili, preferisca la solita retorica nel puntare il dito contro la Regione. Quello che la capogruppo Mattioli non dice, rendendo molto debole il suo ragionamento, è che la spesa che la regione attualmente sostiene sulla fascia 0-3 non è figlia di tagli o riduzioni, ma è la stessa percentualmente degli anni passati, quando a governare era il partito della Mattioli. Dov’era la Mattioli in quegli anni? Dov’era la Mattioli quando la stessa cifra che oggi la regione eroga veniva prevista anche dalla giunta Ceriscioli?».

Per Marchionni «È palese che l’attacco che viene fatto alla giunta Acquaroli sia  retorico e senza un reale motivo.  Continuare a dire in modo generico  che vanno messe più risorse senza specificare e pianificare se queste risorse dovranno essere destinate alla maggiore accessibilità,  alla modifica in termini quantitativi dei servizi oppure alla realizzazione di nuove strutture, è un mero esercizio di propaganda. È ormai chiaro che l’istituzione da parte dello Stato del bonus nido in combinato con l’età pensionabile dei nonni spostata sempre più avanti e con le sempre più flessibili esigenze lavorative di entrambi i genitori abbiano reso il servizio del nido essenziale per le famiglie.  Purtroppo però l’evidenza concreta delle nostre considerazioni non corrisponde ancora ad una previsione normativa che garantisca questo servizio come tale. È evidente infatti che ad essere carente è il contributo complessivo statale e regionale che impone agli enti locali uno sforzo economico eccessivo rispetto al costo».

La consigliera d’opposizione chiude: «Già all’inizio di questa legislatura denunciavo insieme al collega Andreolli le ripercussioni che si avremmo avuto sulla spesa corrente: il tema dei servizi educativi non può essere affrontato in maniera proficua senza la consapevolezza che da soli, i comuni non potranno mai riuscire a garantire un servizio degno di questo nome.
Prima ce ne rendiamo conto e prima riusciremo a dare una risposta concreta alla città.  Mesi fa proposi pubblicamente di attivare un tavolo di confronto che mettesse insieme i vari attori in gioco per decidere una rivoluzione collaborativa nella distribuzione delle risorse a disposizione. Sono stata ignorata e le risorse nel bilancio di previsione sono rimaste pressochè invariate.  Per dare risposte alle 200 famiglie pesaresi, oggi, non serve una polemica spicciola ed inutile contro la Regione, ma serve un nuovo patto nella fascia 0-6 anni che coinvolga Stato-Regioni-Enti Locali-Aziende ognuno chiamato ad un impegno maggiore, ognuno a svolgere la sua parte. Servirebbe senso di responsabilità, idee, condivisione, ma evidentemente il PD preferisce una mozione in consiglio comunale votata a colpi di maggioranza che rimarrà chiusa in un cassetto e servirà loro solo a sostenere di essere i più bravi.  Purtroppo non è così».

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