Pesaro

Pesaro, due piazze per due proteste: assunzioni nella sanità e retribuzioni nei servizi

Bandiere e striscioni in piazzale Cinelli e piazza del Popolo. Dagli invisibili a 400 euro al mese al contratto nella sanità: ecco le battaglie

Un momento della protesta a Pesaro

PESARO – Scendono in piazza i sindacati per la Sanità e per i lavoratori delle MultiServizi. Due battaglie differenti, ma con un comune denominatore: non arretrare sui diritti e contratti. I sindacati di categoria Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl si sono ritrovati a piazzale Cinelli, nei pressi dell’ospedale S. Salvatore, venerdì mattina. Cartelli e striscioni tra cui “Non si può morire in corsia”.

«La pandemia ha reso ancora più evidente l’importanza ed il ruolo di chi lavora nei servizi essenziali della Pubblica Amministrazione – hanno sostenuto i sindacati – e quanto sia urgente rafforzare la rete pubblica a sostegno di cittadini e imprese, ha dimostrato quello che come organizzazioni sindacali di settore, denunciamo da anni: i tagli lineari e sistematici alla Pubblica Amministrazione hanno indebolito il welfare a tutto svantaggio delle fasce di popolazione più fragili.

Per questa ragione chiediamo al Governo di invertire la rotta: c’è bisogno di risorse per i rinnovi dei contratti scaduti nel 2018, c’è bisogno di un piano straordinario di assunzioni, c’è bisogno di investimenti in termini di formazione ed innovazione per avere un servizio pubblico sempre più efficiente e moderno.

Per queste ragioni, anche a supporto del personale del comparto sanitario che in questo giorni sta ancora una volta affrontando con grande sacrificio una crisi senza precedenti, scendiamo in piazza davanti dell’Ospedale San salvatore di Pesaro: non abbiamo bisogno di eroi, abbiamo bisogno di un nuovo contratto che riconosca le professionalità impegnate nell’emergenza, abbiamo bisogno di un piano straordinario di assunzioni, abbiamo bisogno di superare il precariato, abbiamo bisogno di investimenti nel settore pubblico. Il futuro è servizio pubblico».

Il sit in piazza dei lavoratori del comparto dei servizi

In piazza del Popolo invece si sono ritrovati i sindacati e lavoratori di Multi Servizi, la maggior parte addetti alle pulizie e alla sanificazione. La ragione dello sciopero è il mancato rinnovo contrattuale. Le bandiere sono quelle di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti. Tra i messaggi quello di “Invisibili”.

 Molti di questi lavoratori, per il 70% donne, sono part-time involontari con retribuzioni medie mensili di 300/400 euro lordi: la condizione, quindi, di disagio economico e di precarietà è diffusa.

«Eppure sono gli stessi che svolgono un ruolo ritenuto essenziale con la pulizia degli ospedali e dunque nel contenimento del contagio sia nei nosocomi sia nelle Rsa sia nelle case di cura e  anche negli uffici pubblici e privati – spiegano i sindacati in piazza – Nonostante questo impegno, le aziende e le associazioni datoriali hanno deciso di non rinnovare il contratto da ben sette anni creando ulteriori difficoltà e impoverimento a migliaia di lavoratori. Le richieste del sindacato per il nuovo contratto riguardano un aumento della retribuzione, il mantenimento della malattia, la garanzia del cambio di appalto e le norme su salute e sicurezza. L’emergenza pandemica ha messo in evidenza l’importanza dell’attività di questi lavoratori definiti spesso cavalieri ed eroi ma che non hanno bisogno di titoli ma del giusto riconoscimento del lavoro prestato e di maggiori diritti e tutele».

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