Pesaro

Pesaro, nuovo futuro per la Berloni: è stata acquistata dal taiwanese Alex Huang

L'imprenditore è ceo della multinazionale Thermos Company. L'acquisto per 2,5 milioni, ora serve l'omologazione del concordato

Berloni

PESARO – La Berloni ora è Alex Huang che è pronto a dare un nuovo futuro alla storica azienda di cucine marchigiana messa in liquidazione alla fine del 2019. All’asta, indetta dal tribunale di Pesaro per l’assegnazione della società, in concordato da novembre scorso, come riporta Adnkronos, è risultata aggiudicataria la Treasure Win di proprietà del taiwanese Alex Huang.

L’imprenditore, ceo della multinazionale Thermos Company, con base a Schaumburg (Usa, Illinois), il più grande produttore di thermos e contenitori isolanti per alimenti e bevande del mondo, era già socio di Berloni nella cordata targata Taiwan che ne tentò il rilancio nel 2014.
L’acquisizione è stata fortemente voluta da Alex Huang dopo i tentativi passati di aumento di capitale e di acquisto di quote dagli altri soci.  Non essendo stato possibile acquisire più del 65% del capitale – sempre a quanto si apprende – l’imprenditore ha optato per la soluzione del concordato facendo un’offerta difficilmente superabile con la previsione del pagamento immediato e totale. L’operazione si chiuderebbe per un valore complessivo di circa 2 milioni e mezzo di euro.

Ora il Giudice dovrà sottoporre ai creditori l’offerta per poi procedere all’omologazione del concordato chiudendo definitivamente la procedura. I tempi dovrebbero essere abbastanza brevi, sicuramente prima dell’estate. Se tutto andrà in porto sarà allora il momento di capirne il piano industriale per il rilancio dello storico marchio made in Pesaro. Il liquidatore Alessandro Meloncelli, che aveva sollecitato le manifestazioni di interesse sin dalla messa in liquidazione della società, aveva ricevuto solo qualche timido approccio da parte di imprenditori italiani del settore. Ma nessuno si è poi fatto avanti concretamente per rilevare il marchio marchigiano, la cui proprietà dal 2014 era passata nelle mani di un gruppo di imprenditori di Taiwan con solo l’1% delle quote rimasto in mano alla famiglia Berloni.

Ora i macchinari sono in un capannone in affitto a Talacchio.

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